Focus sull'attacco - Ibra o non Ibra, questo è il problema...
C'è poco da girarci intorno: l'attacco dell'Inter è essenzialmente Zlatan Ibrahimovic. Lo è stato in passato, a maggior ragione lo è stato quest'anno, nel quale si è laureato capocannoniere della Serie A con 25 reti all'attivo, succedendo ad Aldo Serena nell'albo dei nerazzurri capaci di vincere scudetto e titolo di re dei bomber nello stesso anno. Ma lo sarà ancora di più questa estate, ma non tanto sul campo, quanto in sede di mercato. Zlatan Ibrahimovic, diventa inevitabilmente il perno intorno al quale ruotano tutti i piani di mercato per il reparto offensivo nerazzurro, alla luce anche e soprattutto delle ultime dichiarazioni rilasciate dallo stesso attaccante; parole che rischiano di avere l'effetto di un ciclone.
Ibrahimovic ha detto di non essere come Paolo Maldini, di non vedersì cioé per tanto tempo sempre con la stessa maglia addosso, ribadendo tra l'altro un concetto espresso non molto tempo addietro. Ma stavolta, c'è di più: c'è un vero e proprio "messaggio d'amore" nei confronti del Barcellona fresco vincitore della Champions League, definito da Ibra una squadra fantastica che gioca un calcio all'avanguardia. Parole che portano a dare le più svariate traduzioni: semplice ammirazione, voglia di offrirsi ai blaugrana, voglia di spaventare l'Inter nel tentativo di strappare un nuovo ritocco all'ingaggio nonostante le rassicurazioni del suo procuratore Raiola che non adduce i problemi di Ibra a questioni economiche.
Tra l'altro, Ibra al Barça gode di un grande estimatore: ovvero il tecnico Pep Guardiola, che punterebbe esplicitamente a lui per rendere la propria squadra ancora più spettacolare. Il "timbalero" saprebbe inoltre chi dovrebbe fargli eventualmente posto in squadra: trattasi di Samuel Eto'o, il camerunense che ha aperto le marcature nella finale di Roma, ha segnato la bellezza di 30 gol nella Liga, ma non è ritenuto indispensabile dal proprio allenatore. Eto'o, però, pare piacere molto all'Inter che di un goleador che sa fare la differenza in campo europeo ha bisogno come il pane. Tutto, quindi, farebbe presupporre ad uno scambio sull'asse Milano-Barcellona: Eto'o e contante per Ibra. Ma non è così, perché a guastare i piani ci ha pensato proprio Eto'o, che esige il rispetto del contratto da parte dei blaugrana (scadenza 2010) e non ne vuole sapere di essere usato come pedina di scambio dopo aver contribuito in maniera alquanto rilevante alla straordinaria stagione del club "culé".
Che fare, allora? Le strade sono due: o provare comunque a vendere Ibra in Catalogna, magari chiedendo solo contante o eventualmente una nuova contropartita (Mourinho sembra molto interessato all'ivoriano Yaya Touré), e coi soldi ricavati dalla cessione puntare con decisione sull'acquisto di un nuovo fuoriclasse. A questo proposito, il nome più caldo è quello di Antonio Cassano, seguito da Karim Benzema del Lione. Possibile provare a convincere Eto'o, ormai da scartare invece le carte Aguero e David Villa. Oppure, cercare di fare il possibile e anche di più per trattenerlo, considerando che con lui, Balotelli, Milito e il giovane Arnautovic l'attacco sarebbe già più che completo, considerando anche il probabile innesto del baby-Ibra, Mattia Destro. Se poi dovesse davvero arrivare Javier Pastore, talentuoso argentino 20enne ribattezzato "nuovo Kakà" in patria, l'Inter farebbe un grosso colpo sia a lungo termine che, perché no, nell'immediato. In ogni caso, Ibrahimovic sarà pure importante per l'Inter, ma una sua eventuale partenza non stravolgerebbe gli scenari, anzi potrebbe anche aprirne di nuovi, magari ancora più ricchi di soddisfazioni...