Gagliardini, Vecino e Borja Valero: i numeri di una mediana che al momento si è rivelata non all'altezza
La crisi tecnica, prima ancora che di risultati, che sta vivendo l'Inter ha le sue basi nel centrocampo. La mediana, che è la zona di campo da cui dipendono inevitabilmente le sorti di ogni squadra, è il punto debole dell'Inter, dato che coloro che ci giocano per motivi diversi a oggi non stanno rendendo come era lecito aspettarsi.
Nella partita di ieri contro il Genoa Spalletti si è affidato a quelli che sono, di fatto, gli unici mediani in rosa: Vecino, Gagliardini e Borja Valero. Vecino e Borja Valero sono dall'inizio dell'anno due punti inamovibili dell'Inter, mentre Gagliardini ha ritrovato una maglia da titolare dopo qualche settimana di assenza. Quello che ha detto il campo è che al momento i tre sono nettamente insufficienti.
BORJA VALERO - Schierato nuovamente da trequartista, lo spagnolo ha confermato l'involuzione degli ultimi mesi e di essere, ancora una volta, inadatto al ruolo. Nella sua partita ci sono sì l'89% di passaggi riusciti, ma una sola chance creata per i compagni, un solo cross e zero tiri in porta. Numeri decisamente inadatti ad un trequartista di qualità come dovrebbe essere. Borja resta un gestore, un maestro nel muovere la palla con saggezza, ma chiedergli un gioco non suo è sbagliato e nuoce a lui come alla squadra.
VECINO - Vecino fino a questo momento è stato uno dei giocatore meno criticati del centrocampo interista; anche lui, però, sta avendo un netto calo. Contro il Genoa un'alta percentuale di passaggi riusciti (96%), ma un solo tiro, a sintesi di un apporto offensivo praticamente nullo. Vecino infatti raramente sbaglia, ma con la stessa frequenza fa la differenza in positivo. Quello che manca sono soprattutto gli spunti palla al piede in grado di spaccare le difese avversarie che più volte si sono visti nel girone di andata. Una costante attuazione del compitino: troppo poco per l'Inter. Il gol contro la Roma poteva essere la regola, invece è l'eccezione. I due soli gol in campionato, entrambi contro i giallorossi, sono troppo pochi per una squadra che avrebbe bisogno come il pane di diverse soluzioni offensive.
GAGLIARDINI - L'ex Atalanta è forse l'elemento più deludente dei tre. Ieri aveva di nuovo la possibilità di giocare da titolare, un'occasione per rimediare alle opache prestazioni degli ultimi mesi. Il copione invece è stato lo stesso. Timido, passaggi solo in orizzontale, mai un lancio, mai una giocata di qualità. Inoltre, il tutto accompagnato da una distratta fase difensiva: è lui infatti che permette a Pandev di stoppare, sistemare il pallone e poi calciare in occasione del 2-0 del Genoa. I numeri della sua partita di ieri riassumo tutto questo: 78% di passaggi riusciti, 40% tackle vinti, 67% di successo nei duelli aerei e un solo tiro in porta (brutto e storto colpo di testa). Molto spesso i contropiede dell'Inter sono stato interrotti sul nascere per una sua errata lettura della situazione.
Oltre i numeri ci sono le sensazioni che i tre danni in campo: costanti ritardo, sempre all'inseguimento dell'azione e mai in anticipo sulla stessa. Comparse in campo e mai protagonisti. I tre uomini che dovrebbero tenere in piedi la squadra al momento ne sono il punto debole: l'Inter deve guarire soprattutto lì.