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Gasp: "Balo fu un'opzione. Moratti, zero pazienza. Per il futuro... Mourinho!"

di Guglielmo Cannavale

Inter-Genoa, la partita di Stramaccioni. Poteva essere la partita di Gasperini, ex di entrambe le squadre, ma così non è stato. Ma Gasperini avrà visto la partita? Lo racconta a Controcampo: "Guardavo la partita, ero curioso di vedere l'Inter, ma anche il Genoa. L'ho vista a tratti".

L'Inter rimane un rimpianto per Gasp: "Per l'Inter c'è un grande rammarico, pensavo di poter fare un buon lavoro ma non è stato così". Ospite in studio anche Rampulla. In estate si parlava di un ingresso dell'ex portiere della Juventus nello staff nerazzurro: "All'inter c'era uno staff già preparato", liquida così la questione.

Gasperini parla della partita di oggi e della situazione di Stramaccioni: "Tre punti importanti che rasserenano l'ambiente. Speriamo che ora possa vincere le prossime partite, perché deve cercare di vincere le otto partite che restano".

Gasperini e Stramaccioni lavorarono insieme al Crotone. E Gasp gli fa gli auguri: "Gli auguro ogni bene, lo conosco per caso, dai tempi di Crotone. Lui mi ha faceva qualche relazione delle squadre che incontravamo nel Lazio, era molto bravo. Poi casualmente ci siamo ritrovati all'Inter, lui è arrivato anche prima di me. E' un ottima persona, speriamo che abbia fortuna. Contatti con la Juve prima di venire all'Inter? No assolutamente".

Conte sostiene che l'Inter abbia un organico superiore a quello della Juve. Gasperini commenta: "L'inter ha un organico importante, ne sono sempre stato convinto. Per l'Inter è stata un'annata decisamente difficile fin da subito. Forse c'era la convinzione di voler continuare sulle orme del passato ma probabilmente era il momento di modificare non tanto l'organico ma il modo di giocare. Almeno questo era quello che pensavo io. Ed è quello che tutto sommato fa vedere la stagione.

Poi Gasp continua: "L'Inter ha un organico, almeno nella fase offensiva, importantissimo. La forza di quest'Inter è l'attacco più della difesa, soprattutto Milito. Decisiva la cessione di Eto'o? E' un giocatore di livello importante, straordinario, che magari nascondeva i difetti della squadra. Ma la cessioni di un solo giocatore non cambia la squadra. Anzi, la squadra dovrebbe compattarsi dopo la cessione di un giocatore così. Volevo che rimanesse? Non solo io, anche la società probabilmente. C'è stato un ridimensionamento generale, in tutta la Serie A. L'Inter è una squadra che non è mai riuscita a trovare continuità ed equilibrio. L'età? Campioni come Zanetti, Del Piero e Pirlo dimostrano che non è un fattore determinante".

"Moratti ha detto che se le vince tutte guadagna la conferma. Qualche chance ce l'ha". Così Gasperini parla delle possibilità di Stramaccioni di rimanere sulla panchina dell'Inter. Panchina su cui Gasperini ha fallito. Moratti in settimana ha usato parole dure nei suoi confronti, definendolo il responsabile del crollo nerazzurro. Gasperini silenzioso: "Non rispondo. Come ho fatto a togliere grinta alla squadra? Ho una pozione magica evidentemente, siamo ad aprile e io c'ero in settembre. Io ho fatto tre giornate, ora siamo alla trentesima. Moratti dice che è colpa mia? E' una diagnosi sua, contento lui. Lui è convinto così".

Gasperini commenta la difesa a 3 e il suo modo di giocare: "Io sono andato all'Inter cercando di portare il mio modo di giocare. Ho sempre fatto passi avanti nella mia carriera. Non è che non si sapeva il mio modo di giocare. Pensavo che alla squadra potesse dare più motivazioni giocare in modo diverso. Secondo me il mio modo di giocare era adatto a quella squadra. Con un difensore in più, con Maicon e Nagatomo sugli esterni, con Motta, con un attacco importante. Non mi sembra logico che l'allenatore sia sempre il colpevole di tutto. L'unica cosa anomala è che sembrava che l'Inter potesse giocare solo in un modo, ovvero quello degli anni vincenti. Mourinho comunque giocava con tanti moduli, dal 4-2-3-1 al rombo. Non sono io l'integralista".

I giocatori, secondo Gasperini, non hanno colpe. Il rapporto con la squadra era buono: "Io sono convinto che siano tutti dei professionisti. I primi a essere dispiaciuti per la stagione sono i giocatori. E' falso che io mi sono lamentato coi giocatori. L'Inter ha acquistato 9/10 giocatori, forse ne bastavano meno. Io non li ho chiesti, molti c'erano già".

Si parlava di una possibilità Balotelli in estate. Un ritorno tanto clamoroso quanto difficile: "Balotelli era un'opportunità in quel momento del mercato, ma non era fattibile. In quel momento l'Inter però doveva vendere. Balotelli alla conferenza di Stramaccioni? E' una cosa un po' strana".

Una battuta anche sull'allenatore ideale per l'Inter: "Secondo me Mourinho, per il passato e per quello che ha fatto. Perché ridarebbe entusiasmo all'ambiente, oltre che per la sua grandezza come allenatore. Aleggia sempre il fantasma di Mourinho all'Inter, è giusto che esista". L'errore più grosso del presidente Moratti: "L'errore di Moratti è stato dopo. Sembra che tutto sia legato alla difesa a tre. La cosa che mi ha dato più fastidio è stato dare il peso all'aspetto tattico".

"Moratti ha dato tanto all'Inter, ora i nerazzurri ora dovranno iniziare un nuovo ciclo. Secondo me si poteva fare già quest'anno ma non è andata bene". Gasperini continua a parlare del Presidente e nel finale dà i voti a Moratti e Preziosi: "Stile? 5 Moratti, 6 Preziosi. Passione? 10 e 10. Pazienza? 1 e 9. Competenza calcistica? 7 e 8. Dirigenti? 7 e 7. La differenza la fa la pazienza". Dice Gasperini ridendo e forse scherzando. Ma in ogni scherzo c'è sempre un fondo di verità. E Gasp lo sa.


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