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Gasperini: "All'Inter non nel miglior momento, Gaglia è talentuoso"

di Stefano Bertocchi
Fonte: Tmw

"La fortuna nel calcio incide come nella vita, ma poi nessuno dovrebbe farne un alibi. Se hai le capacità, in ogni caso, una seconda occasione te la crei. All'Inter, forse, non sono arrivato nel momento migliore, ma poi a tal proposito ho avuto fortuna nel trovare l'Atalanta". Ospite al 'Festival dello Sport' di Trento organizzato da La Gazzetta dello Sport, Gian Piero Gasperini, attuale tecnico dei bergamaschi ex allenatore dell'Inter, torna anche sulla sua esperienza nella Milano nerazzurra.

Incalzato dalle domande dei giornalisti, il Gasp dice la sua anche sull'addio al calcio di Antonio Cassano: "Il calcio è uno sport di squadra. Magari al giocatore più forte vengono permesse cose che altri non pensano neppure. È quello che è successo ad Antonio. Il talento lo dimostra con le sue capacità, la sua competizione, l'assenza di tregua nella crescita. Elementi che non contemplano lo sputo, il fallo premeditato, il gioco scorretto. Sarei stato contento di allenare Cassano, gran talento, ma mai gli avrei permesso di mostrare atteggiamenti non consoni. Parlo sia dei compagni, sia dei rivali sul campo. Si è giocato le sue possibilità proprio per questo. Forse non siamo capaci di creare le condizioni perché i nostri talenti possano essere apprezzati ovunque".

Al tecnico della Dea è stato poi chiesto quali siano stati i giovani da lui maggiormente valorizzati: "Penso più che altro a quei giovani che mi davano l'impressione di poter sfondare e invece non sono riusciti a soddisfare le aspettative. Non sempre i più bravi a 16-17 anni riescono ad arrivare al top. Ho cercato in questi anni di dare spazio e possibilità a coloro i quali ritenevo talentuosi. Mi riferisco ai Gagliardini, ai Conti e ai Caldara. Ci parlavo e dicevo loro: 'A me sembra che tu possa riuscire a fare questa o quella cosa'. Non ho inventato nulla, semplicemente bisognava togliere un po' di polvere e aiutarli a diventare grandi giocatori". 

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