GdS - Si spegne il fuoco effimero degli sponsor cinesi: resta solo Suning
di Alessandro Cavasinni
"La fuga degli sponsor cinesi si è praticamente completata - scrive la Gazzetta -. In questo esercizio, a meno di nuove partnership, l’Inter potrà contare sostanzialmente solo sui proventi del contratto commerciale con la proprietaria Suning, quello per la denominazione dei centri sportivi, per l’apposizione del marchio Suning sui kit d’allenamento, led, backdrop e per diritti di co-branding sul territorio asiatico. Un accordo sottoscritto nel settembre 2016, qualche mese dopo l’insediamento della famiglia Zhang, che valeva inizialmente 16,5 milioni annui fissi più bonus (25 milioni di signing fee) e poi è sceso a quota 16 milioni fissi senza parte variabile, fino alla riduzione pattuita nel mese scorso". In breve: l'Inter quest'anno incasserà da Suning 11,5 milioni più 2-3 milioni da due sponsor regionali cinesi, Ld Sports e la new entry Boe United Technology.
"In ogni caso, in cinque stagioni l’Inter ha registrato a conto economico 346 milioni dalle sponsorship regionali asiatiche. Soldi incassati per la gran parte: mancano all’appello ancora 64 milioni, a fronte dei quali sono stati accantonati 39 milioni nel fondo svalutazione crediti. L’emergenza coronavirus, le restrizioni imposte dal governo di Pechino e la crisi aziendale della famiglia Zhang sono le concause che hanno portato alla riduzione netta di questa voce di ricavi. Per fortuna dell’Inter, il ritorno in Champions e lo scudetto hanno fatto lievitare il valore commerciale della maglia, che ha sopperito in parte alla contrazione cinese", chiude la Gazzetta.
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Domenica 15 dicembre