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Giovani baldanzosi espugnano la Scala del Calcio

di Niccolò Anfosso

Sufficienza nelle giocate, di squilli mancati e di eccessivi temporeggiamenti. Tentativi mancati, tentativi falliti. Allora la preparazione sul piano mentale non è stata quella giusta per l'Inter. Che avrebbe dovuto battere il ferro finché era caldo, dopo aver battuto i cugini rossoneri nella Supercoppa italiana. Così si è attivato tutto il talento estroso dell'Empoli. Zanetti non interrompe mai quel filo della speranze nella costruzione del possesso e della manovra. S'impenna il possesso palla con una costruzione rapida e insistita, partendo da un lato per finire sul settore opposto. Quell'ingenuità di Skriniar, la generosità della ripartenza per il sinistro di Baldanzi. Una sconfitta che cancella qualsiasi possibilità di rimonta? Possibile. Ma la prestazione di ieri è stata troppo opaca per essere veritiera.

TECNICA AL POTERE. Giovani baldanzosi, coraggiosi e sfrontati nell'approccio al gioco del calcio. Parisi ha incantato con alcune giocate rilevanti, ricordando i due numeri che hanno costretto Barella al fallo. Tommaso Baldanzi, classe 2003, è già nella storia del club. Quarto gol in dieci presenze. Zanetti, a fine partita, ha mostrato tutta la propria emozione per un raggiungimento incredibile. Superata in classifica la Juventus. Questa piccola realtà di provincia sa come e quando incantare. Una bellezza rara nella trasmissione del possesso, una freschezza agonistica degna di pedine qualitativamente rilevanti. Il culto del lavoro risiede sempre nell'energia dinamica e potente. Che bellezza, questo Empoli. Che fiacchezza, questa Inter.


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