Giro di boa: è l'ora della svolta. Il mercato nerazzurro entra nel vivo
Ci siamo. È Ferragosto, vi auguriamo di passarlo nel migliore dei modi. Siamo al culmine dell'estate, ma soprattutto al giro di boa del mercato. Da oggi, idee, intenzioni e ipotesi devono necessariamente lasciare spazio alla concretezza. È il momento della svolta, perché l'Inter ha bisogno di rinforzi. Lo ha chiesto Andrea Stramaccioni, ha avuto il sostegno totale della società, dal presidente Massimo Moratti alla dirigenza. C'è bisogno di comprare e di plasmare questa nuova Inter, mancano sedici giorni al gong dell'ATA Hotel di Milano, le ore 19 del 31 di agosto.
L'Inter ha tastato il campo, preparato la strada, alzato già il telefono per mosse come quella per Alvaro Pereira. Per Marco Branca e Piero Ausilio, un Ferragosto di lavoro. Perché c'è ancora parecchio da fare. E sbagliare non si può. Il tesoretto da circa 20 milioni (non necessariamente da esaurire tutto subito) è per almeno due arrivi: il centrocampista è una necessità assoluta, un uomo in attacco anche. E poi, con i possibili nuovi incassi, l'assalto da sferrare al laterale mancino, con l'ipotesi Palito Pereira - appunto - che resta viva.
Dopo Ferragosto il mercato cambia. Le uscite devono essere accelerate: per Julio Cesar con il Tottenham (e non solo) si tratta concretamente da domani, per Pazzini bisogna aspettare forse un po' di più ma così non si può andare avanti. La Juventus è all'orizzonte, sembra solo questione di tempo. E di contropartita, perché Quagliarella potrebbe fare comodo ma i tempi non sono ancora maturi. E poi Maicon, che lascerebbe Milano volentieri. Ma il Real Madrid non affonda il colpo e spera nello sconto, il Chelsea si è defilato e il PSG non può prenderlo per questione di slot extracomunitari. Il segnale dell'Inter e di Stramaccioni è chiaro: se resta, noi ci puntiamo. E dentro con la lista Uefa.
Ma con soldi e/o risparmi delle ultime, servono gli innesti. Per De Jong la strada non è in discesa. L'ingaggio è alto, il Manchester City deve abbassare l'asticella per il cartellino. Un affare ancora tutto da costruire. Per Gargano il Napoli resta ferreo sulle sue cifre (resta: e lo resterà ancora?), Fernando è più sogno che realtà. E allora attenzione anche qui alle sorprese. Com'è stato per Pereira, per cui ora si tratta: l'Inter lo vuole fortemente, si cercherà una soluzione con il Porto. Magari, un pagamento dilazionato per risolvere l'affare subito, ma la concorrenza preme. E se non fosse lui? Possibili soluzioni a costi più bassi, quelle pedine che al 15 agosto sono ancora ferme e devono uscire: Aly Cissokho, per fare un nome come tanti altri.
E poi il rinforzo in attacco. Quagliarella sì, ma non solo: per Ramirez l'Inter ora è solo spettatrice interessata. Se dalla Premier si tirassero indietro e il Bologna trattasse sui 20 milioni, ci si siederebbe a un tavolo. Altrimenti, adios Gaston. E allora, proprio perché dopo Ferragosto il mercato cambia, spunteranno nuove soluzioni. Ma da oggi, si va sul concreto. Le idee lasciano spazio ai fatti. È il momento di agire. È il momento della svolta.