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Gnonto: "All'Inter ero a casa mia, ma a un certo punto bisogna prendere rischi. A quest'età bisogna giocare"

di Christian Liotta

Grande protagonista del match del Dall'Ara contro la Germania, Wilfried Gnonto arriva ai microfoni di Rai Sport raccontando il suo esordio con la maglia della Nazionale maggiore: "E' stata una settimana un po' emozionante. Penso di aver sfruttato l'opportunità che mi ha dato Roberto Mancini con lo stage e ora mi trovo qua, per me esserci è un privilegio e voglio godermi il momento dando il meglio. Mi chiamavano il latinista del gol? Sì, a me il latino piaceva. Ho fatto 2-3 anni di classico, penso sia una cosa importante. Il mio modello è Raheem Sterling, un giocatore di livello mondiale. E' molto duttile e determinante nelle sue giocate. E' quello che provo a fare io. Cerco di giocare in tutte le posizione d'attacco".

Gnonto ripercorre poi il momento dell'assist per Lorenzo Pellegrini: "Sapevo che Thilo Kehrer era ammonito, quindi quando ho preso palla non ho pensato ad altro che ad attaccare. Sono andato nell'uno-contro-uno, poi la palla era di quelle difficili per un portiere". Infine, domanda sulla scelta di lasciare l'Inter per andare in Svizzera e giocare con lo Zurigo: "A quest'età bisogna giocare. All'Inter ero come a casa mia, conoscevo tutti. Ma a un certo punto bisogna prendere rischi e decisioni difficili. Per fortuna i miei genitori e i miei agenti mi hanno aiutato rendendomi tutto più facile". 

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