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Goran Pandev sul razzismo: "A me dicono zingaro, ma me ne frego"

di Christian Liotta
Fonte: La Stampa

Alla vigilia del derby della Madunina, che per lui sarà il primo dopo le tante stracittadine vissute a Roma, Goran Pandev rilascia una lunga intervista al quotidiano 'La Stampa', nella quale spiega la differenza principale su come i tifosi vivono i due confronti tra le squadre cittadine: "Qui si ragiona in maniera diversa. Quando giocavo nella Lazio c’erano tifosi disposti a perdere anche dieci partite o uno scudetto pur di battere la Roma. Inter e Milan pensano in grande, vogliono scudetto e Champions League. Una partita non basta". Per lui, come detto, sarà il primo derby: Milito, Kakà e Ronaldinho al loro debutto segnarono, ora dovrebbe toccare a lui: "Magari! Sarebbe fantastico, anche perché questa partita ha un grande valore per la classifica".

Il macedone ha ancora qualche parola pesante nei confronti di Claudio Lotito: "In faccia di cattivo non mi ha mai detto niente, ma alle spalle tante cose. Ma è un argomento che non vorrei più affrontare. Troppe bugie, ho sofferto davvero". Si parla poi di razzismo negli stadi, in relazione ai cori che colpiscono spesso Mario Balotelli: "Il razzismo fa male e non c’è giustificazione per simili comportamenti. Anche a me urlano spesso zingaro ma a differenza di Balotelli io me ne frego". A Pandev piace Mourinho? "Io l'ho visto solo in tv prima di venire a Milano. Devo dire che di persona è ancora meglio: uno vero. Quando mi ha visto per la prima volta mi ha detto: "Vai in campo e divertiti, sei arrivato nel posto giusto"". Inter gruppo unito, malgrado la presenza di tanti stranieri; il macedone non si stupisce: "Sono tutte brave persone e tutti abbiamo lo stesso obiettivo, vincere. E poi, sia chiara una cosa, sul campo parliamo italiano". Gruppo al quale poi potrebbe aggiungersi uno tra Kolarov e Ledesma prima della fine del mercato: "Però io li vorrei tutti e due", ammette infine Pandev.

 


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