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"Grana Miranda"? No, Spalletti era stato chiaro. Il limite sarebbe un altro

di Alessandro Cavasinni

"Inizialmente pensavamo che Miranda avesse delle mire differenti rispetto a quelle dei nostri colori. Quando è capitato De Vrij, abbiamo fatto bene a prenderlo. Una volta che Miranda ha deciso di restare, sono molti i calciatori in quel reparto e ci metto anche Ranocchia. Per cui il fatto di avere quattro difensori così, ci impone di lavorare anche sulla difesa a tre. Quest'anno vogliamo lavorarci fin dall’inizio: useremo sia la difesa a quattro che quella a tre". Così parlava Luciano Spalletti in estate. Parole subito tradotte in fatti ad Appiano Gentile nel lavoro quotidiano e riversatesi in campo nelle prime uscite in campionato. Difesa a quattro con Sassuolo e Bologna, difesa a tre con il Torino.

Reparto difensivo rinforzato notevolmente rispetto all'anno passato, anche per esigenze di calendario visto l'impegno europeo. E se lo scorso anno bastava un raffreddore per Miranda o Skriniar a far tremare tutti, adesso la situazione è decisamente migliorata. Ma in fondo non c'è nulla di strano: tutti i grandi club (e anche quelli meno grandi a dire il vero) che giocano la Champions League devono disporre di un ampio ventaglio di scelte. Il punto è che solo per l'Inter poi si parla di "casi". Si parla di "grane".

Ad esempio, oggi è il giorno della "Grana Miranda". Il motivo? La doppia panchina di fila con Torino e Bologna. Può bastare questo per parlare di "grana" o di "caso"? Francamente ci sembra una forzatura. Nel calcio di oggi, con partite ogni tre giorni, parlare di "undici titolare" appare ormai anacronistico e senza senso. Le squadre vanno valutate nella rosa completa. Ma sono ormai svariati anni che il turnover viene operato da chi fa le coppe ed è un discorso che nel 2018 dovrebbe ormai essere stato recepito. Evidentemente, per qualcuno non è così.

E però non si parla di "Grana Barzagli", di "Grana Benatia", di "Grana Dybala", di "Grana-Caldara", di "Grana-Mertens". Giustamente, aggiungiamo. Per cui non si capisce perché si debba parlare di grana-Miranda. Perché se la Juve può lasciare chiunque in panchina, se il PSG può rinunciare a Thiago Silva, se l'Atletico può rinunciare a Savic, se il City può rinunciare a Otamendi, se lo United può rinunciare a Bailly, se il Bayern può rinunciare a Hummels, l'Inter non può fare turnover con Miranda?

Rassicuriamo tutti: ora, dopo la sosta, la stagione entrerà nel vivo e ci saranno partite ogni tre giorni. Difesa a tre o difesa a quattro, Miranda troverà spazio come tutti. E sarà un valore aggiunto come lo furono Materazzi e Cordoba negli anni d'oro: elementi di valore, pronti a dare il cambio a Lucio e Samuel. Oppure l'Inter deve essere l'unica big europea a dover avere in rosa undici titolari e poi undici panchinari scarsi? Quella sì che sarebbe una "grana". Ma per Spalletti, soprattutto.

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