Grande successo per il bond Inter: consensi da colossi come Norges Bank e piccoli istituzionali
Il derby della Madonnina di Coppa Italia è anche il derby dei debiti. Questo è quanto ricorda Il Sole 24 Ore a proposito della sfida di questa sera: "Da una parte quelli appena contratti dal club nerazzurro tramite l’emissione di un bond da 300 milioni. Dall’altra i 360 milioni (compresi gli interessi) che Yonghong Li, atteso oggi a San Siro per la super sfida, deve al fondo americano Elliott entro l’ottobre del prossimo anno. In tutto, sono oltre 600 milioni di debiti per due società entrambe fisiologicamente in perdita da anni".
C'è però una sostanziale differenza tra le due questioni. A proposito della situazione del club di Corso Vittorio Emanuele si precisa infatti: "Quello dell’Inter, appena contratto, andrà rimborsato nel 2022. Il Milan invece si trova in una situazione da conto alla rovescia: in dieci mesi andranno liquidati 360 milioni ad Elliott. In particolare l’emissione dell’Inter, seguita dall’americana Goldman Sachs come bookrunner e dall’italiana Ubi Banca come co-manager oltre che dallo studio Latham Watkins, è il primo caso di vendita al mercato di un bond di un club calcistico europeo dopo quello che ha consentito al Manchester United di risolvere i problemi debitori nel 2010. L’offerta ha raccolto manifestazioni di interesse doppie rispetto alla richiesta, malgrado il rischio sulla stretta degli investimenti esteri dalla Cina. Tra i sottoscrittori ci sarebbero una trentina di fondi esteri ed italiani: colossi come Norges Bank, ma anche Blackrock fino a piccoli istituzionali come Ver Capital. A convincere gli istituzionali sono state le garanzie sul flusso di cospicua liquidità della media company (che gestisce i diritti) e la garanzia indiretta a favore del bond fornita da Suning, uno dei retailer dell’elettronica più potenti al mondo che fa capo all’imprenditore Zhang Jindong. Finora Suning è stata oculata negli investimenti: quelli per i calciatori sono stati pari in estate a 83 milioni con stipendi complessivi per circa 94 milioni. Il bilancio d’esercizio al 30 giugno si è chiuso ancora in rosso, seppur in diminuzione rispetto al 2016: con una perdita di 24 milioni di euro, in miglioramento di circa 35 milioni rispetto al 2016 (che si era chiuso, a livello consolidato, con un rosso di 59 milioni). Nel 2018 il gruppo cinese dovrà probabilmente ricomprare la quota del 30% ancora in mano all’indonesiano Erick Thohir".