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Guarin, c'è una nuova deadline: si aspettano offerte. Il suo addio...

di Luca Pessina

Sono passate due settimane dall’ultimo incontro tra Inter e entourage di Fredy Guarin. La situazione è chiara e non cambia. I nerazzurri hanno bisogno da fare cassa per il mercato in entrata. Guarin è uno dei pochi giocatori (anche Alvarez potrebbe essere sacrificato) in grado di procurare alla dirigenza una cifra importante per creare un vero budget per i colpi in entrata. Ed ecco che club e giocatore aspettano offerte, da valutare, per capire se possano far felici tutte ambedue le parti. Per ora sondaggi e poco altro al suo entourage. L’Inter ha scandagliato varie possibilità (anche quella di inserirlo in qualche affare), ma non si è mai arrivati a un "ok" che portasse a qualcosa di ufficiale. 

Intanto la lista delle possibili pretendenti, dalla Premier alla Bundes (con Borussia e Wolfsburg), è nutrita, senza dimenticare la Juve che torna prepotentemente di moda nelle ultime ore. Però si rimane nel campo delle voci, dell’interesse. Un apprezzamento conclamato quello dalla dirigenza bianconera, dopo l’affare che a gennaio è stato a un passo, o forse meno, dall’essere chiuso (con Guarin a Torino e Vucinic alla corte di Mazzarri). Ma ancora nessuna mossa decisa.

Nessuna situazione vicina a concretizzarsi, dunque, ad oggi.  Anzi, qualunque trattativa dovrà aspettare la fine del Mondiale per la definizione. La scelta da parte di club e entourage del giocatore è quella di valutare tutto ciò che arriverà in questo lasso di tempo e fare un nuovo punto della situazione dopo le vacanze post-Brasile del Guaro. Lì sarà a tutti ancora più chiaro il futuro e le possibilità per l’ex Porto, che resta il candidato numero uno a lasciare Milano. 

Addio dunque rimandato, se ci sarà (perché le richieste sono importanti), a dopo la competizione brasiliana. L’Inter si guarda attorno e aspetta offerte per Guarin. La Juve alla finestra, soltanto, per ora. Con il futuro che ha una nuova deadline. Sarà dentro o fuori, ma dopo il Mondiale. Intanto il budget della dirigenza di Corso Vittorio Emanuele piange e i colpi in entrata attendono. 
 


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