Guarin, Hernanes e Kuz: la rinascita parte dal centrocampo. Chi è fuori...
L'Inter comincia a rincorrere e lo fa partendo da nuove idee e nuovi interpreti. Samuel ha puntellato la difesa, Milito e Icardi sono tornati a dare una mano a Palacio, ma è soprattutto in mezzo al campo dove Walter Mazzarri ha apportato le modifiche più incisive. Rispetto alla debacle con la Juventus, i nerazzurri con Sassuolo e Fiorentina hanno cercato di mettere sul campo una linea mediana propositiva, più votata all'attacco che alla difesa. E se sugli esterni le cose sono più o meno sempre andate decentemente quest'anno, lì nel mezzo qualcosa sembrava mancare.
L'arrivo di Hernanes, chiaramente, ha colmato quella lacuna di tecnica e padronanza della sfera che c'era nella rosa nerazzurra, anche in considerazione del fatto che Ricky Alvarez il meglio l'ha dato partendo alle spalle del Trenza e non quando è stato arretrato. A ciò va aggiunto il ritorno di Guarin su standard discreti/buoni anche in fatto di continuità e di sostanza e la scoperta di Kuzmanovic come perno centrale in mezzo ai due più offensivi.
Un'alchimia che sta portando frutti decisamente ottimi, sia in fase di non possesso che di costruzione. Un'efficacia nell'accompagnare l'azione e un'imprevedibilità nuova certificate dall'azione del momentaneo 1-0 al Franchi: Kuzmanovic in recupero sfera, transizione rapida e precisa, cross e contro-cross con gli esterni nei 16 metri avversari e la rifinitura deliziosa per una delle due punte.
Solo fino a un paio di settimane fa si constatava l'estrema solitudine di Palacio e la lentezza e prevedibilità dell'offerta offensiva; adesso tutto sembra migliorato. Ci ha pensato Mazzarri e ci ha pensato il mercato. Adesso chi sta fuori, da Cambiasso a Kovacic, passando per Alvarez, dovrà fare di tutto per mettere in difficoltà l'allenatore, anche se non sarà facile. L'Inter è tornata sui livelli di inizio stagione a livello fisico e pare migliorata su quello qualitativo. Il salto che ci si aspettava a dicembre è arrivato a febbraio?