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Guarin: "Io regista? No, gioco bene dietro le punte. Strama e la Champions..."

di Christian Liotta

In Francia se lo sono goduti per poco tempo: due stagioni al Saint-Etienne, dove arrivò giovanissimo, prima di passare al Porto. Ma ora che all'Inter sta veramente recitando un ruolo da leader, Fredy Guarin torna a far parlare di sé anche Oltralpe. Al punto che anche il principale quotidiano sportivo transalpino, L'Equipe, si è interessato al suo exploit e ha intervistato il giocatore colombiano.  FcInterNews.it vi propone le sue parole: Guarin inizia parlando del nuovo ruolo, titolare nell'Inter al posto di Wesley Sneijder: una novità che sembra trovare il suo gradimento. "L'idea è stata di Andrea Stramaccioni, e mi piace molto. Lui mi conosce bene, ha capito subito che in quella posizione potevo dare molto. E io stesso in quel ruolo mi trovo a mio agio, le statistiche parlano da sole. Anche se devo sforzarmi di meno per rientrare in difesa, so anche che non posso fare in modo che la squadra cada non appena perde il pallone. Perciò difendo il più possibile, perché ho le qualità per farlo. Però non mi considero un vero e proprio regista, mi ritengo più un numero otto", afferma il Guaro

Che allenatore è Stramaccioni? "Anche se ha 37 anni appena, penso che sia un allenatore dalla grande esperienza. Ci dà fiducia e ci responsabilizza. E poi è sempre molto simpatico con noi. Credo che essendo così giovane riesce a far passare meglio i propri messaggi all'interno del gruppo e ci capisce molto bene". Capitolo campionato: nonostante i sette punti dalla capolista e vista la concorrenza, l'Inter può ancora lottare per lo scudetto? "Vero, non c'è solo la Juventus. Questa Serie A è un torneo molto combattuto, c'è pressione ad ogni giornata del campionato. Ma siamo molto motivati per fare una grande stagione. Per lo scudetto vedremo, non è quello il nostro vero obiettivo, noi puntiamo a tornare sul podio del campionato e a giocare la prossima Champions League". Già partendo dalla prossima gara di campionato contro la Roma: "Sarà difficile, è una buona squadra che gioca bene, a settembre abbiamo perso 3-1 in casa ma siamo in grande forma e c'è fiducia, che è la cosa più importante. Dobbiamo vincere per risalire in classifica".

Infine, un ricordo del Saint-Etienne: "Ricordo soprattutto il freddo. In città non c'era molto da fare. Con Ivan Hasek andava tutto bene, poi quando è arrivato Laurent Roussey non ho più giocato. E' stato lui che mi ha tarpato le ali. Ma non ho alcun rancore, guardo sempre il lato positivo delle cose. In Francia ho potuto scoprire l'Europa, e forgiare il mio carattere. E di questo ringrazio il club per questo. I tifosi, poi, erano eccezionali". 


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