Guarin-Kondo, convivenza conflittuale? A Marassi un esempio. Adesso...
"I due interni non dovevano concedere contropiede. Invece i due erano spesso oltre l’ultimo centrocampista della Samp quindi andavamo in difficoltà". Così Roberto Mancini nella conferenza stampa post Sampdoria-Inter ha commentato la prestazione dal punto di vista tattico di Geoffrey Kondogbia e Fredy Guarin.
I due sono stati fra i più criticati dopo la partita di Marassi e l'analisi del Mancio fa riflettere sulla loro possibile coesistenza nel centrocampo dell'Inter. I numeri del match del Ferraris sottolineano come entrambi abbiano realmente giocato in una posizione troppo avanzata rispetto alla linea difensiva concedendo troppo spazio alle ripartenze della squadra di Zenga. Come si può evincere dalle heatmap comparate dei due (fig. 1) oltre a giocare la palla ben oltre la linea di metà campo, hanno agito praticamente nella stessa zona obbligando Melo e Murillo a coprire delle posizioni non a loro consone. Va aggiunto, però, che con il loro strapotere fisico sono imprescindibili per l'idea di gioco che ha in mente Mancini. Dunque si pone il solito dilemma: che fare? Il francese ha indubbi margini di miglioramento vista la giovane età e l'ambientamento ancora in corso con la nuova realtà, mentre Guarin garantisce quell'imprevedibilità in fase offensiva che Kondogbia non ha e soprattuto rappresenta il prototipo del centrocampista ideale per il suo allenatore.
Chiedere al tecnico jesino di sacrificarne uno è molto difficile per i predetti motivi e per questo per il centrocampo dell'Inter e per l'equilibrio della squadra è necessario aspettare i miglioramenti di Kondogbia, visto che Guarin è ormai un profilo difficile da 'arricchire' tatticamente a questo punto della carriera. Miglioramenti che per il francese, ancor prima che in fase difensiva, devono avvenire nella fase delle scelte del tipo di gioco da utilizzare: come esposto nella mappa dei tocchi effettivi del pallone (fig. 2) Kondogbia e Guarin hanno giocato un considerevole numero di palloni sul centro-destra della mediana offensiva nerazzurra senza dare sbocco alla manovra e agevolando la difesa sampdoriana nel tentativo di intasare gli spazi interni.
Non deve essere qualche prestazione sotto tono a far sì che si chieda la testa di qualcuno, ma sicuramente il ruolo tattico delle due mezzali deve migliorare per consentire all'intera squadra di muoversi in modo più arioso senza dare punti di riferimento agli avversari.