Guarin Resurrection. Da juventino al rinnovo: l'Inter ha ritrovato un idolo
Strana e complicata la storia di Fredy Guarin all'Inter. Arrivato con un serio infortunio al polpaccio nel mercato di gennaio del 2012, in molti avevano storto il naso, scambiandolo per ''bidone'' e criticando aspramente l'operazione portata avanti e chiusa da Marco Branca in prima persona. Ma le prime uscite del colombiano zittirono critica e tifosi poco attenti: si trattava di un affare.
SOMMOSSA – Col passare dei mesi, Guarin è diventato un idolo dei supporter nerazzurri: sebbene cocciuto e talvolta disordinato, in campo è uno che lascia sempre tutto sé stesso e questa è una qualità che ai tifosi fa particolarmente piacere. Poi è arrivato l'ultimo gennaio e la possibilità di andare alla Juventus. Una richiesta del suo agente o una volontà della dirigenza nerazzurra per arrivare a Vucinic? Magari entrambi. E così, Guarin è stato a un passo dagli acerrimi rivali: uno scambio saltato, di fatto, per la sommossa popolare dei fan interisti, che hanno letteralmente trattenuto il colombiano a Milano.
RESURRECTION – Il no dei tifosi, quello a ruota di Thohir e il colloquio chiarificatore con Piero Ausilio: l'ex Porto non parte più. Anzi, rilancia. ''Già quel giorno, vigilia di Juve-Inter, il centrocampista sarebbe salito sul pullman per Torino, a disposizione per giocare: la testa era di nuovo interista. Mazzarri preferì non convocarlo, ma nei giorni successivi un colloquio fra i due chiuse il cerchio della ripartenza: in fondo, fino all’inizio di gennaio (Inter-Lazio), Guarin aveva giocato da titolare 18 partite su 18'', sottolinea la Gazzetta dello Sport. ''Più che calcistica oggi la sua svolta pare psicologica, e del resto è sempre stata la sua testa, più o meno giusta, a fare la differenza. Favorito da un centrocampo che gli offre anche più protezione alle spalle e da una squadra che gli gira intorno di nuovo più sicura di sé, facendo girare meglio pure lui. Per il resto per Guarin non è cambiato granché: a parte una parentesi da trequartista, aveva sempre fatto il suo mestiere di oggi, la mezzala destra offensiva. Ancora: è intrigato dal feeling tecnico e tattico con Hernanes, che non ha cambiato Guarin - semmai lo ha scaricato di qualche responsabilità - ma piuttosto il centrocampo dell’Inter, aggiungendo qualità e cambiando alcuni tempi di gioco. Di nuovo vicino alla condizione migliore (con il Sassuolo è «crollato» dopo 45’, a Firenze il calo è stato dopo 70-80’, contro il Cagliari sarà di nuovo vicino ai 90’) e magari anche al gol, che gli manca da due mesi e mezzo (Inter-Parma dell’8 dicembre): troppi per i suoi gusti e le sue possibilità, anche se nel frattempo si sta dedicando a farne segnare agli altri, come può confermare Palacio''.
CONTRATTO – Adesso il prossimo passo, nemmeno tanto distante, sarà quello del prolungamento del matrimonio col nerazzurro. ''Entro fino febbraio, massimo inizio marzo, il procuratore di Guarin sarà di nuovo a Milano per concretizzare l’ipotesi di rinnovo (2017, ma forse anche 2018) di cui ha già parlato con Ausilio: nel faccia a faccia di fine gennaio e poi nei colloqui telefonici dei giorni scorsi. Non una promessa di rinnovo, ma un impegno di rinnovo: reciproco, e tanto basta per pensare che ce ne sia abbastanza per metterci la firma'', si legge sulla rosea. L'Inter e i suoi tifosi hanno ritrovato non solo un campione, ma anche un idolo.