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Handanovic: "Essere il capitano significa molto per me. Io Batman? Sono un privilegiato ma non un eroe"

di Christian Liotta

Nel consueto appuntamento del giovedì sera di Inter Tv col nuovo format ‘Unboxing’, tocca al capitano nerazzurro Samir Handanovic aprire le scatole e raccontare di sé e dei suoi aneddoti calcistici e non solo. Dopo le anticipazioni odierne, ecco le parole complete del numero uno interista.

IL LIBRO DELLA STORIA DELL’INTER – A me piace leggere, la passione nasce quando ero più giovane e giocavo a Rimini e Udine. Leggevo quello che mi interessava, poi una volta che inizi a leggere cose interessanti hai voglia di leggerne altri. All’inizio mi interessavano più quelli sportivi o di psicologia, poi andando avanti ho iniziato a leggere un po’ di tutto. Gli autori? Nabokov, Dostojevskij anche se ho letto poco. Il mio libro preferito è ‘La difesa di Luzin’ di Nabokov. Parla di uno scacchista, e quindi è collegato ad un’altra mia passione. Il miglior finale l’ho letto in ‘Foresta norvegese’. Perché mi ha colpito? Leggilo…

LA MASCHERA DI BATMAN – Mi ricorda il nickname di Roberto Scarpini, va bene così. Cosa vuol dire difendere la porta dell’Inter? È sempre un orgoglio e un privilegio, per me significa tanto ma penso è il sogno di tanti bambini. Io sono un privilegiato, non sono un eroe ma una persona normale. Il percorso di portiere è cambiato molto in questi anni, il nostro ruolo ha sempre più importanza dentro il gioco quindi un portiere deve fare più cose e sapere più cose rispetto a prima. Sono cambiate le regole, i palloni sono più veloci, bisogna saper giocare con i piedi; il ruolo si è evoluto. Secondo me si evolverà ancora di più e avrà sempre più importanza. Il portiere è sempre un uomo solo, è come se facesse uno sport individuale; quando sbagli dietro hai solo la rete, nessuno ti aiuta. La mia parata su bella? Nel derby dell’anno scorso su Hakan Calhanoglu. Livello molto difficile.

LA FASCIA DI CAPITANO – Significa tanto, è un orgoglio. Penso che anche i miei compagni siano contenti, non basta che sia felice io.

UN CAPPELLO DA CUOCO – Cosa penso? A mangiare bene, al cuoco dell’Inter che è molto bravo… In cucina aiuto mia moglie, mi piace mangiare bene come tutti. Cosa cucino bene? Va chiesto a mio moglie, io cucino il pesce. La cucina italiana mi piace tutta, se devo scegliere una cosa è la pizza. Una marinara semplice.

UNO JUMP-UP, DETTO ANCHE ‘GELATO’ – Mi piace il gelato, lo mangio una volta alla settimana ma in estate quasi ogni giorno. A Milano ci sono gelaterie molto buone, ci porto i miei amici e tutti rimangono sorpresi. Mi piacciono pistacchio, nocciola, cioccolato.

IL GIOCO DEL PESCATORE – Mi piace pescare con le reti, aiuto i pescatori a tirarle su. Quando c’è compagnia vado anche sotto. Per 3-4 ore ti rilassi e non pensi ad altro, poi andare su e giù e una forma di allenamento diversa. Una cosa molto bella, quando ho voglia organizzo. Sono più per il mare, mi piace più il caldo del freddo e preferisco nuotare al prendere il sole.

LA SFERA DI CRISTALLO – Dove mi vedo in futuro? Non penso così in avanti, mi piace il presente. Gioco a calcio, sicuramente qualcosa a che fare con lo sport. Voglio rimanere in ambito sportivo, mi piace il campo. Io sono appassionato di calcio, il momento è adesso e non faccio programmi.


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