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CdS - Cessione e soluzioni-ponte: tra le difficoltà di Suning e le scadenze. Resta viva l'offerta di Bc Partners

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Corriere dello Sport

Mentre la squadra entra nel periodo caldo della stagione, fuori dal rettangolo di gioco proseguono le tante voci circa la cessione del club da parte di Suning. Nell'edizione odierna, il Corriere dello Sport prova a fare chiarezza tra voci e indiscrezioni varie.

"La capogruppo (FC Internazionale Milano SpA) possiede il 100% di Inter Media and Communication SpA, titolare dei contratti con sponsor e media oltre che dei diritti UEFA e Serie A - si legge -. Ha poi altre controllate marginali. Inter Media è importantissima perché ha emesso 375 milioni di obbligazioni in due tranche (300 nel 2017 più 75 l’anno scorso) con interessi annui del 4,875% frazionati ogni sei mesi. Il pagamento dei bond è quindi posizionato nella società “a valle”, con dentro gli incassi, e non può essere inficiato da qualsiasi evento negativo riguardante la capogruppo FC Internazionale. La posizione degli obbligazionisti è dunque blindata da due meccanismi: (1) tutti gli incassi da sponsor e diritti sono canalizzati su un conto al servizio esclusivo del debito sicché, prima di qualsiasi somma distribuibile a FC Internazionale per stipendi e altri creditori, vengono gli interessi sui bond del semestre successivo e le tasse. I bond sono così tecnicamente obbligazioni “secured” cioè garantite dagli incassi. In più (2) gli obbligazionisti hanno in pegno l’intero capitale di Inter Media e vantano pure un’ipoteca sul marchio Inter. Senza queste garanzie sarebbe stato meno agevole collocare i bond, almeno a rendimenti così bassi".

E allora c'è una buona e una cattiva notizia. La buona è che Inter Media non può fallire, avendo incassi ampiamente capienti rispetto agli interessi sul debito. La cattiva è che il regolamento dei bond contiene alcuni covenants, cioè specifiche condizioni, tra cui limiti stringenti ad accendere nuovi debiti. E questo rischia di essere penalizzante visti i tempi stretti richiesti da varie scadenze. 

"L’Inter può tentare di raccogliere 200 milioni attraverso Inter Media, ma non è semplice. Potrebbe ad esempio riaprire i bond esistenti, cioè emetterne di nuovi fungibili ai precedenti come ha fatto l’anno scorso, ma l’operazione non è agevole perché il mercato oggi conosce le difficoltà di Suning, sa che i debiti sono garantiti solo dai flussi di cassa della società e non da apporti degli odierni azionisti - spiega il Corsport -. Inoltre, un nuovo bond prevede un iter complesso. C’è poi un problema di sostenibilità degli interessi. A quale tasso Inter Media otterrebbe nuovi prestiti? Sicuramente a doppia cifra, vista la situazione, ma deve mantenere il cosiddetto DSCR (Debt Service Coverage Ratio) cioè il rapporto tra flussi di cassa in entrata e interessi, sotto la soglia prevista dalle condizioni dei bond. Il rischio è che il costo del debito si alzi al punto da prosciugare la formazione di cassa di Inter Media prima che arrivi a FC Internazionale, i cui impegni finanziari sono stringenti".

La soluzione più semplice, in teoria, sarebbe quindi veder erogare un finanziamento dei 200 milioni necessari al fabbisogno societario da chi poi entrerebbe come azionista (quasi certamente di maggioranza). "Ecco perché soggetti come Fortress possono entrare in campo al fianco di potenziali acquirenti dell’Inter, ma difficilmente erogare un finanziamento puro alla società attuale con il suo assetto proprietario - sottolinea il quotidiano romano -. Per intenderci: ci vorrebbe un’operazione simile a quella di Mr. Li, a cui Elliott concesse 300 milioni in prestito al 12% essendo pronto a diventare proprietario del Milan. Ma Elliott è un private equity, non una banca. Resta viva la proposta Bc Partners (per nulla incongruente se sono giuste le indiscrezioni) che includerebbe l’accollo del debito esistente, dato che i bond concedono ai possessori anche una facoltà di rimborso immediato in caso di cambio dell’azionista di controllo. Un finanziamento può dunque facilitare un’acquisizione ma difficilmente potrà risolvere i problemi societari dell’Inter". 


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