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CdS - Dumfries-Inter, c'è ancora distanza ma l'intesa non è lontana. Dettati data e paletti per il rinnovo

di Egle Patanè

Annata da ricordare per Denzel Dumfries che, tra scudetto ed Europeo - che ha regalato all'Olanda una mezza rivincita dopo il brutto periodo di flessione attraversato dalla Nazionale oranje -, farà ritorno a Milano nei primi di agosto per ricominciare una nuova stagione. All'Inter o altrove. Secondo il Corriere dello Sport infatti per il prosieguo insieme, la data del 3 agosto è cerchiata in rosso: da quel giorno, data in cui è previsto il ritorno dell'ex PSV a Milano, "ogni momento sarà buono per affrontare in via definitiva il discorso rinnovo".

Da Viale Liberazione trapela fiducia: la dirigenza nerazzurra è "forte sia dei segnali di disponibilità manifestati nelle ultime settimane dallo stesso giocatore, intercettato durante gli Europei, sia di qualche contatto positivo avvenuto con il suo entourage", ma "dalle parole, però, si tratta di passare ai fatti" come si legge sul quotidiano romano che non ha dubbi sulla strategia di Marotta and Co: "L'Inter non modificherà i termini della proposta già comunicata alla fine del 2023, ovvero ingaggio alzato da 2,5 a 4 milioni a stagione, e scadenza spostata dal 2025 al 2027". Un'offerta alla Dimarco per intenderci che l'esterno olandese aveva respinto perché considerata insufficiente rispetto ai 5 milioni chiesti dal giocatore. Un gap che nessuna delle due parti aveva intenzione di ridurre, mantenendo invariate le rispettive posizioni. Ad un passo dal veder tramontare totalmente l'idea prolungamento con i nerazzurri, Dumfries ha abbassato la guardia e le pretese, finendo "per ritenere la permanenza in nerazzurro come la soluzione migliore".

"L'entourage proverà a strappare qualcosa di più - si legge -. Ma se non ci saranno nuovamente richieste esorbitanti, un’intesa dovrebbe essere raggiunta. In ogni caso, a questo punto, dipende da Dumfries". Una piega, quella assunta dalla trattativa, che fa felice Simone Inzaghi che senza la cessione di Denzel manterrebbe un elemento già parte integrante dell’impianto di gioco, che ha fisico e capacità di occupare l’area avversaria per finalizzare l’azione. La sua eventuale (e meno quotata rispetto alle scorse settimane) partenza, obbligherebbe la società meneghina a trovare un sostituto (un altro esterno, visto il vuoto lasciato da Buchanan), che poi avrebbe bisogno di tempo per apprendere i concetti di Simone.

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