I conti in tasca all'Inter: si guarda verso Est, la missione di Fassone...
L’Inter compra in Italia e vende all’estero. Vende e si vende, come dimostra anche la recente munifica tournée indonesiana. E' lo specchio della politica economica intrapresa da Massimo Moratti da due anni a questa parte, secondo un dossier pubblicato dal sito economiaweb.it. A Giacarta il club nerazzurro si è messo in mostra per incrementare il suo valore commerciale. Così la campagna cessioni punta a valorizzare all’estero alcuni giocatori. Il tutto nell'ambito di una serie di scelte che puntano a rendere sempre più equilibrato il saldo tra acquisti e cessioni. In questo senso, secondo il portale, l'Inter mira ad una campagna acquisti ancora una volta improntata al risparmio. Dopo i soldi già versati per Palacio e Guarin, adesso si agirà secondo il criterio un'entrata=un'uscita. Soprattutto la società vorrebbe risparmiare sull’ingaggio di almeno uno tra quelli di Maicon, Forlan, Lucio, Pazzini. L'obiettivo è quello di ottenere un saldo perlomeno leggermente negativo al termine della sessione estiva del mercato. Come avvenuto negli ultimi due anni, dove la dalla differenza tra acquisti e cessioni è stata di meno di un milione nel 2011, meno cinque milioni circa nel 2010.
L’Inter di Massimo Moratti, si legge, "ha chiuso l’ultimo bilancio registrando una perdita di 87 milioni e ancora un deficit patrimoniale di 24 milioni. Il presidente (amministratore delegato del gruppo Saras) ha coperto tutti i buchi, una volta di più. Ma la sua intenzione è scoperta, mira a un minimo risparmio sui costi (dopo che tra 2010 e 2011 il costo del personale è già stato ridotto di 43 milioni) e al massimo dei ricavi commerciali. Il nuovo direttore generale Marco Fassone ha l’incarico di guidare l’impresa". Il marketing internazionale del club è gestito da Rcs Sport, con un contratto valido fino al 2014. La struttura del gruppo editoriale gestisce le sponsorizzazioni legate al marchio calcistico, slegate dai rapporti di partnership interni. Negli ultimi due anni il fatturato è cresciuto in doppia cifra, una volta raddoppiata l’esposizione dei marchi a Est. Il resto ce lo mettono gli sponsor, da Pirelli fino alla Tim.
Insomma, una strategia di mercato forse rispondente al momento di crisi attuale, o ai principi del Fair Play Finanziario. La speranza è che questa politica possa comunque conciliarsi con le dichiarazioni giunte da più parti nell'ambiente nerazzurro, che vogliono un'Inter pronta a tornare protagonista dopo quest'annata di vacche magre.