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I dubbi di Spalletti a centrocampo: tutte le opzioni senza Gaglia

di Redazione FcInterNews.it

Il rotondo 4-0 rifilato al malcapitato Cagliari ha lasciato in dote ottime sensazioni e più ottimismo in vista della corsa Champions in casa Inter. Ma non è tutto oro quello che luccica: durante la Social Night, suo malgrado un giocatore nerazzurro si è guadagnato del tempo libero da trascorrere su Twitter o Instagram. Si tratta di Roberto Gagliardini, che intorno alla mezz'ora dell'anticipo della 33esima giornata di campionato ha subito una presunta distrazione muscolare ai flessori della coscia destra. Domani, dopo gli esami di routine, sarà tutto più chiaro, compresi i tempi di recupero. Al momento, però, la sensazione è che per il centrocampista bergamasco la stagione possa essere già finita, a un mese dal gong che suonerà all'Olimpico in un potenziale spareggio Champions contro la Lazio. Il giocatore, via Twitter, ha mostrato ottimismo auspicando un ritorno prima possibile, ma con questo genere di problematica muscolare non si scherza e, come da copione, lo staff medico inviterà alla calma.

La patata bollente ora passa nelle mani di Luciano Spalletti, che si ritrova con un centrocampo ridotto all'osso dopo aver perso uno degli elementi più in forma in mezzo. L'altro, senza dubbio, è Marcelo Brozovic, l'inamovibile, al quale l'allenatore dovrà affiancare il miglior centrocampista possibile nelle prossime 5 giornate di campionato, salvo recuperi lampo di Gagliardini. Ieri, nell'immediata emergenza, è stato Borja Valero a subentrare, disputando una partita discreta, senza lampi ma con tanta serenità. Lo spagnolo però non sta vivendo da tempo un periodo facile, dopo una prima fase di stagione a 100 all'ora e una successiva, inevitabile, fase di appannamento. Dalla panchina contro il Benevento, l'ex Fiorentina ne ha disputata appena una da 90 minuti, quella a dir poco negativa di Bergamo. L'altra più o meno completa a Torino, 68' nella sconfitta contro i granata. Non il miglior biglietto da visita per sobbarcarsi i prossimi 450 minuti più recupero da giocare. 

Nei tre posti di centrocampo previsti dal 4-2-3-1 di Spalletti, a meno di ulteriori artifizi tattici dovuti alla necessità, uno dovrebbe spettare a Rafinha Alcantara. Il quale, rispetto a Borja Valero, nelle ultime settimane è cresciuto notevolmente dal punto di vista atletico e dell'integrazione nel gioco nerazzurro. Il brasiliano, però, non può essere considerato un punto di riferimento a prescindere anche se non certo per questioni tecniche. A pesare la lunga assenza nella prima parte della stagione, che lo ha costretto a inseguire a lungo una condizione decente. Oggi non è ancora al 100% ma è già in grado di fare la differenza tra le linee. Nonostante ciò, Spalletti e il suo staff dovranno giocoforza valutarlo ogni giorno per essere certi che riesca a mantenere alto il livello di continuità che, a parte la trasferta di Torino, dalla partita contro il Benevento lo ha visto sempre iniziare da titolare, fino ai 90 minuti in campo ieri. Prima volta da quando è nerazzurro.

C'è poi un enorme punto interrogativo che risponde al nome di Matias Vecino. L'uruguagio è improvvisamente sparito dai radar prima collezionando panchine (quattro di fila tra Napoli e Milan), poi tribune per questioni fisiche. Una pubalgia, da lui stesso rivelata nel corso di una recente intervista, che lo costringe ai box da inizio marzo e potrebbe impedirgli di giocare domenica a Verona contro il Chievo, dove senza Gagliardini la sua disponibilità sarebbe fondamentale. Vecino è sì convocabile, ma non è al meglio e Spalletti finora non si è fidato di forzarne il ritorno sul rettangolo di gioco. Ma non è detto che in assenza dell'ex Atalanta non debba correre questo rischio, per non sobbarcare il solo Borja Valero della condivisione del centrocampo con Brozovic.

Paradossalmente, in questo momento storico il croato, che a gennaio era già altrove con la testa (prima che venisse bloccato il suo trasferimento al Siviglia), non è solo il centrocampista più in forma e inamovibile, ma addirittura l'unico sano al 100% fisicamente, con ancora tanta birra in corpo. E nella speranza che Rafinha non ceda un solo centimetro, spetterà a Borja Valero e Vecino, i due inamovibili di inizio stagione, stringere i denti fino al termine del campionato. Perché la corsa Champions non prevede più dei pit stop.


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Domenica 15 dicembre