.

Fratte si esalta, Lauti mette il marchio: tris in salsa toscana e tre punti con la proiezione sul trittico

di Niccolò Anfosso

La tensione interna è un collante che aziona le pedine sul prato del Castellani. L'idea nerazzurra, a Empoli, è chiara sin da subito: vincere senza alternativa per posizionare un altro tassello e costruire il mosaico dell'inseguimento a Conte. La truppa di Inzaghi si muove sin da subito senza indugiare troppo. La base è quel dinamismo intenso che conduce il Biscione a raccogliere i frutti degli spunti offensivi, da un lato all'altro. L'Empoli gioca negli spazi, l'Inter controlla, seppur con qualche imprecisione insita. Ma la pressione s'intravede in quel coraggio energico nella costruzione di pericoli. E l'avvio è foriero di situazioni interessanti perché anche i toscani mettono in campo una grande intensità agonistica. Esiste un piacere imparentato con i sentimenti. Deve essere ricercato nello stesso momento in cui si avverte la spiritualità di una dimensione trascendente. Per ripristinare negli occhi il sentimento della fantasia, c'è da infilarsi nell’inesauribile forza della ragione. L'Inter conosce l’appiattimento dietro al serbatoio, lo detesta. Così gli attacchi sono arrotati e non arrembanti.

ONDE ELETTRICHE ED EPISODI RILEVANTI. Il concetto d'immediatezza agevola Darmian, che deposita nel sacco il vantaggio, annullato per un tocco di braccio. Nel manuale bipartito onde elettriche in tensione e baricentro come misura di pedine scatenate in avanti. E di fronte a loro s'allarga il brullo della collina. E allora ecco Bastoni e Dimarco lavorano con tracce intense, che scuotono il punto di contatto alla ricerca del vantaggio. Una ricerca quasi assidua, che unisce concretezza e dinamismo, le due chiavi per scavalcare anche gli impulsi più profondi. I nerazzurri cercano di prendere in mano le chiavi dell'impostazione legittimando il controllo dopo l'espulsione di Goglichidze. La panoramica è la costruzione della truppa di Inzaghi, che si muove con dinamismo verso la porta avversaria, aggiungendo il vettore dell'imprevedibilità. Ma quando la retroguardia si chiude a riccio, ecco che diventa assai complicato fuggire dal previsto. L'Empoli non rinuncia al gioco brillante. D'Aversa chiama i suoi all'attenzione, le coperture sono precise e al riposo si va con le reti inviolate.

FRATTE FA... BUM-BUM NELLA CATENA EPISODICA FONDAMENTALE. Ad Empoli ha vissuto una stagione importante, quella dei primi gol in cadetteria, che gli hanno permesso di prendere in volo tra Monza e step successivo. Così Davide Frattesi aziona la catena episodica. Per i toscani diventa un'impresa fare risultato quando Davide Frattesi porta avanti i nerazzurri sull'assist di Darmian, che con un grande movimento fisico era riuscito a tenere in campo il pallone. Le forze non si sgretolano e ogni minuto che passa la volontà resta in bilico. Il ritmo è una parvenza dello spazio, da divorare per colpire nel migliore dei modi. La caparbietà di cercare il raddoppio è altissima: l'Empoli non cede davvero d'un millimetro, ma soccombe senza indugio. L'attesa è un predicato che folgora azione e reazione. E Frattesi s'impossessa del Kairos, il tempo opportuno, puntualmente indicato nelle scuole filosofiche dell'Antica Grecia. È l’occasione che dobbiamo essere capaci di cogliere, esercitando con assidua attenzione la nostra sensibilità. È vivere nel presente con consapevolezza, farci spazio nella cornice che andiamo cercando negli orizzonti dell'universo. Ma è pure linearità spezzata, separazione tra tempo occupato e imminenza. E la prima doppietta in carriera del classe '99 diventa il tassello delle coordinate spazio-temporali. Gestione delle forze, sostituzioni, posizionamenti e grinta a non finire. Lautaro colpisce in diagonale (è ora il miglior marcatore straniero della storia interista), la terza rete è una manifestazione per la sicurezza. Fratte si esalta, Lauti mette il marchio: tris in salsa toscana e tre punti con la proiezione sul trittico (Venezia, Arsenal e Napoli).


Altre notizie