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GdS - Inter, Oaktree impone la nuova linea sul monte ingaggi: la richiesta alla dirigenza e i risvolti sul mercato

di Stefano Bertocchi

Tra i punti chiave della nuova politica di Oaktree per l'Inter c'è anche il taglio del monte ingaggi, oggi di 143,2 milioni di euro al lordo (86,5 al netto). Una cifra che con il tempo andrà progressivamente ma sensibilmente abbassata, come indicato dalla proprietà alla dirigenza nerazzurra. Lo spiega oggi sulle sua pagine La Gazzetta dello Sport. Per fare un confronto con le altre big di Serie A, per gli stipendi della rosa i nerazzurri spendono più di Napoli (83 milioni), Juventus (108,4) e Milan (104,2).

"In che modo allora i dirigenti potranno fissare i nuovi confini del monte stipendi previsti dalla proprietà?" si chiede la rosea, rispondendo che una strada passa dai profili sui quali il club deciderà di investire nelle prossime sessioni di mercato. Un indizio è già arrivato con gli acquisti di un portiere 26enne, Josep Martinez, e di un difensore 21enne, Tomas Palacios, costati 20 milioni (bonus esclusi) in totale. Costi contenuti, dunque, e ingaggi impattanti al minimo. Rientrano però in quest'ottica anche gli investimenti fatti in passato su Tajon BuchananYann Bisseck, oltre agli arrivi a costo zero dei vari Calhanoglu, Mkhitaryan, Thuram, Zielinski e Taremi.

Oltre al focus sui giovani, in sintesi, "il lavoro di Ausilio e dei suoi collaboratori dovrà orientarsi magari su profili già affermati, di esperienza, che abbiano richieste di stipendio compatibili con la politica del club, o ancora svincolati alla portata delle casse (la mancata proroga del Decreto Crescita non aiuta)". La via che porta alla cessione di un big dall'ingaggio pesante non è presa in considerazione. 

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