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Il Sole 24 Ore - Club europei, divari economici e sportivi in aumento: l'Inter è un'eccezione in mezzo ai colossi

di Stefano Bertocchi

Il calcio europeo evidenzia anno dopo anno uno scenario di squilibrio, aspetto che lo differenzia da altri sport sviluppati negli USA. Ad esempio, la NFL è stata vinta negli ultimi 30 anni da 15 squadre diverse e l'NBA nello stesso periodo ne conta 30. Diverso il discorso nel calcio europeo: in questo stesso lasso di tempo la Premier League ha visto appena 6 diversi vincitori, la Bundesliga 7, in Liga c'è invece il dominio di Real e Barça che hanno vinto 24 degli ultimi 30 campionati, in Ligue1 il PSG ne conta 11 degli ultimi 13. Mentre in Serie A comandano Inter, Juventus, Milan e Napoli. 

"La polarizzazione - spiega oggi Il Sole 24 Ore - nasce come diretta conseguenza (o per meglio dire, come effetto distorsivo) della crescita industriale del settore: nell'ultimo trentennio, i ricavi degli oltre 700 club delle Top Division europee sono aumentati di 10 volte (da 2,8 a 28,6 miliardi), un trend trainato prima dal boom dei diritti tv e più di recente dai proventi commerciali. Uno sviluppo, però, non omogeneo: il 75% dei ricavi in Europa è prodotto dal 10% dei club, ovvero i 96 partecipanti alle "Big 5" (Premier League, Bundesliga, Liga, Serie A e Ligue 1). Il 3% delle società (le 20 con i maggiori ricavi) incidono per il 40% del totale, e i club nella top 10 per quasi il 30".

Tra il 1996 e il 2024, i ricavi delle 5 Top League sono aumentati di 19 miliardi. Un dato che si è poi evoluto nel tempo. Il quotidiano finanziario ricorda che nel 1996 i ricavi del Real Madrid erano sostanzialmente in linea con quelli di Juventus, Inter e Milan (intorno ai 50/70 milioni), ma poi nel 2023-2024 sono arrivate a toccare quota 1.045 milioni. Molto più in basso le tre big italiane, che in media arrivano a 380. Discorsi simili possono essere fatti per Bayern Monaco, Barcellona, Arsenal e Liverpool, ma anche per Manchester City e PSG, "club che presentano ricavi e stipendi pari rispettivamente al doppio e al triplo di quelli dei nerazzurri, e che negli ultimi 5 anni hanno speso un miliardo a testa nel mercato trasferimenti", ricorda Il Sole 24 Ore.

Le eccezioni sono sempre più rare, ma esistono. "La stessa Inter è riuscita a raggiungere questi traguardi senza pregiudicare il proprio equilibrio economico-finanziario, e nel 2024/25 è stato raggiunto l'utile di bilancio, un qualcosa che non si vedeva dalla Presidenza Pellegrini (anni '90)", conclude il quotidiano nel suo approfondimento. 


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