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I lampi di Sneijder, i gol di Cuchu e Trenza: Inter corsara e autoritaria

di Christian Liotta

L’ipoteca sul passaggio alla fase ai gironi arriva come era logico che fosse, al termine di una partita condotta in alcuni tratti anche in maniera autoritaria contro un Vaslui che comunque non ha regalato nulla giocandosi in pieno la propria partita. Comunque, l’Inter esce dallo stadio Ceahlaul di Piatra Neamt con un successo per due reti a zero, ma anche con molte note positive sul piano del gioco che, in attesa di avere a disposizione i vari Gargano, Pereira e Antonio Cassano, torneranno sicuramente molto utili al ritorno in Italia in vista del debutto in campionato contro il Pescara, oltre ovviamente a far sorridere il tecnico Stramaccioni anche in prospettiva Europa League.

BUONI SEGNALI – Alla fine, Maicon è nell’undici titolare, per quella che potrebbe anche essere la sua ultima recita in nerazzurro. Modulo ad albero di Natale per Stramaccioni, con Palacio pronto a svariare tra la trequarti e il ruolo di seconda punta. L’inizio è promettente: solo un’irregolarità del campo non consente a Palacio di colpire in porta su contropiede, solo un eccesso di bontà dell’arbitro olandese Nijhuis nega due possibili rigori (che guardando bene ne fanno uno intero) ai nerazzurri dopo  tre minuti. L’Inter comunque regala le giuste sensazioni,pur dovendo lottare contro una difesa arcigna che non disdegna il gioco maschio. Anche se i palloni per Milito latitano e qualche piccolo problema in più arriva in fase di non possesso, col Vaslui che sembra avere i numeri per poter bussare dalle parti di Castellazzi.

CONDOR CUCHU – Dopo un quarto d’ora, però, Stramccioni deve fare i conti con lo stop di Gaby Mudingayi, costretto a uscire per un problema alla coscia: dentro Nagatomo. Ma dopo una brutta notizia, ecco quella bella: Esteban Cambiasso rispolvera una delle sue specialità, la conclusione vincente da azione di corner su ribattuta e trafigge Coman per il vantaggio interista. Dopo il gol, l’Inter gestisce la partita con maggior serenità, facendo trottare agilmente il pallone con delle belle manovre. Nagatomo, però, fatica a entrare in ritmo e concede  al Vaslui un paio di affondi dalla destra. In uno di questi, Zanetti dà ragione a Stramaccioni quando lo definisce bionico: Antal stoppato come bere un bicchiere d’acqua. Ma l’organizzazione dell’Inter comunque mostra poche pecche, con un Cambiasso positivo anche in interdizione e uno Sneijder che fa sempre la cosa giusta propiziando altri pericoli per Coman.

COLPO DI CODA – Sul finire si scuotono i padroni di casa, spinti da Antal, forse il più valido tecnicamente della squadra di Sumudica: primo tiro dei romeni arriva al 40’ con Niculae che manda la palla altissima. Poco dopo, N’Doye costringe Castellazzi al primo intervento importante del match. Sempre Antal sfiora la ribattuta vincente su bel cross dalla sinistra; l’Inter comunque non sta a guardare anzi appena può si spinge in avanti e proprio nel recupero del primo tempo Palacio da posizione favorevolissima piazza un colpo in controbalzo che si stampa sul palo dopo bell’assist di Nagatomo. Si esaurisce qui il primo tempo, con un Palacio certamente positivo oltre a Cambiasso e a Sneijder, e da segnalare anche la sicurezza ostentata da Ranocchia in difesa. Peccato che i lanci lunghi non riescano e per Milito c’è poca gloria.

SPARI A SALVE – Mentre Sumudica si affida al nuovo acquisto Varga, l’Inter inizia la ripresa senza variazioni. E soprattutto, senza variare il proprio piglio offensivo. Ci prova prima Guarin, poi Milito, ma senza impensierire Coman. La spinta la offre anche Maicon, che però si lascia ingolosire troppo ignorando tre giocatori in mezzo all’area e calciando malamente. L’Inter è un moto perpetuo, tra le illuminazioni di Sneijder, i movimenti del Trenza e le fucilate di Guarin che pennella male un pallone servito dall’olandese calciando alto. Non riuscire a chiudere la partita col gol dello 0-2, insomma, sembra quasi un delitto, perché il Vaslui più che confusione lì davanti non fa. E il tecnico Sumudica prova a cambiare qualcosa inserendo Sburlea al posto di un evanescente Niculae.

STRAMA FA TOMBOLA – La stanchezza, abbinata al gran caldo che affligge anche la Romania, comincia a farsi sentire, l’Inter fatica un po’ di più e il Vaslui riguadagna qualche metro e si rende anche pericolosissimo con Varga il cui diagonale attraversa tutto lo specchio della porta. I romeni ci credono, spingono, creano, Sumudica si infuria perché forse capisce che si può fare il colpo. A momenti il suddetto colpo non lo impacchetta Ranocchia con Charalambous che non approfitta di un liscio clamoroso del difensore umbro. Stramaccioni a quel punto prova la carta Coutinho al posto di Milito con Palacio prima punta. E fa bingo, perché proprio l’argentino servito alla perfezione da Sneijder (ma prima, recupero monstre di  Guarin) salta il difensore e infila Coman in diagonale. L’esultanza del tecnico, che per tutta la panchina ha seguito e incitato i ragazzi senza quasi mai sedersi in panchina, la dice tutta sulla soddisfazione ma anche sulla bontà dell’intuizione. E Palacio continua nel suo agosto da favola.

OCCHIO A QUEI DUE – Guarin ha una voglia da far paura, improvvisa anche movimenti da punta centrale da quanto vuole fare gol, e per poco non ci arriva su assist di Coutinho. Ma anche il folletto brasiliano tenta qualche bella giocata dialogando molto con i compagni di reparto. Negli ultimi dieci minuti l’ottimo Sneijder lascia il posto a Juan Jesus, che rimpolpa la difesa ma che commette anche un’ingenuità che porta avanti il Vaslui che col solito Altan tenta la conclusione deviata da Silvestre. I romeni collezionano corner nei minuti finali ma senza frutti. Va comunque davvero evidenziata la bella performance di Altan ma anche di N’Doye, che davvero non hanno mollato un centimetro. La gara si spegne stancamente sulla metà campo, l’Inter porta a casa un risultato importante e guarda con fiducia ai prossimi impegni che contano.


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