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I numeri di Champions continuano a dare torto a Josè Mourinho

di Rosario Bruno

I numeri, nella loro laconicità, molto spesso riescono ad essere più esaustivi di ogni altro tipo di considerazione. Bene, l'Inter di Mourinho in Champions ha raccolto 2 vittorie, 5 pareggi, 3 sconfitte. Le cifre cominciano ad essere a dir poco preoccupanti anche perchè le uniche vittorie sono arrivate con squadre non certe di prima fascia come Panatinaikos e Anorthosis Famagosta.  A Kazan era normale trovare delle difficoltà anche, e soprattutto, per la maggior brillantezza atletica dell'avversario, ma lo spettacolo regalato dagli uomini di Mourinho è stato a tratti imbarazzante e lascia basiti per la sua mediocrità. Le assenze di Thiago Motta, Muntari, Milito e Sneijder sono importanti ma non precludono certo la possibilità di mettere in campo un undici in grado di superare, con tutto il rispetto, il modesto Rubin (68% di possesso palla, 14 tiri in porta...).  

Cambiasso, Zanetti e soprattutto Stankovic si sono sfiancati rincorrendo per 90 minuti avversari con più freschezza e in superiorità numerica nella zona nevralgica del campo. Il gol di Domiguez ha palesato le lacune tattiche dello schieramento nerazzurro: lancio dalla difesa sponda della punta centrale per il trequartista che stazionava nella terra di nessuno tra i centrali e i tre in linea di centrocampo, con la possibilità di puntare dritto verso la porta. Il 4-4-1-1 dei russi era ben noto fin dalla vigilia. Allora perchè non cercare di arginare la maggiore atleticità di un avversario più in condizione con l'inserimento di Viera e lo spostamento di Cambiasso come vertice basso rombo. Che la carta Mancini non fosse azzeccata si era già capito dopo i primi minuti ma, nonostante un primo tempo fuori fase, il brasiliano è rientrato regolarmente in campo nella ripresa. 

Gli errori continuano a ripetersi con una continuità preoccupante. Dopo Genova un'altra partita letta in maniera errata da parte di colui che dovrebbe essere il valore aggiunto dell'Inter. Infatti, al di là del risultato, quello che ha più deluso è stata l'assoluta mancanza di gioco e l'essere stati letteralmente travolti da una avversario poco più che mediocre. L'espulsione di Balotelli ha finito solo con l'acuire ulteriormente l'agonia dei nerazzurri. Resta negli occhi l'immagine di Samuel Eto'o, un giocatore che qualche mese fa alzava il massimo trofeo continentale, abbandonato al suo destino e sistematicamente sovrastato dai difensori avversari. Come dargli torto se mugugnasse ripensando al gioco offensivo del suo Barça? La disamina dell'allenatore nel dopo partita, inoltre, fa aumentare le preoccupazioni. Come si fa a parlare di un secondo tempo in cui l'Inter ha creato? L'unica cosa da salvare di questa trasferta è il punto guadagnato contro una squadra che aveva ampiamente meritato di vincere. I nerazzurri tornano da Kazan ridimensionati sotto tutti i punti di vista e l'auspicio e che si riesca ad uscire al più presto da questa spirale negativa di risultati, ma soprattutto di prestazioni, in Europa.  

Allora, meno parole e più fatti. Durante la prima stagione nerazzurra, il segno dello Special One si è visto più nella sala stampa della Pinetina che in campo. Quest'anno la rosa a sua disposizione è di primissimo livello e costruita a sua immagine e somiglianza. Invece di continuare a litigare con il mondo, Mourinho deve cercare di dare all'Inter quel quid pluris per cui Moratti lo retribuisce con 11,5 milioni di euro all'anno.
 


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