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Icardi: "Derby, partita da 3 punti. Cambio tecnico, paga il mister ma noi..."

di Christian Liotta

"Ora vinciamo il derby". Ai microfoni di Andrea Paventi per Sky Sport 24, Mauro Icardi, attaccante dell'Inter, ha parlato a pochi giorni dal derby con il Milan. Quella di domenica sera sarà la prima partita di Roberto Mancini nuovo allenatore nerazzurro, e il primo commento del tecnico rosarino è legata proprio al cambio di allenatore: "E' stato un cambio veloce, da un giorno all'altro è andato via Walter Mazzarri ed è arrivato lui. Noi come squadra dobbiamo fare il meglio, purtroppo nel calcio pagano sempre i tecnici ma siamo noi che andiamo in campo. Quando arriva uno nuovo non ha le stesse idee di quello precedente, ora ricominciamo da zero tutti, tutti siamo allo stesso livello adesso. E questo è un motivo in più per lavorare, quando c'è un cambio tecnico arriva sempre qualcosa in più nella squadra".

Sul lavoro di gruppo l'argentino spiega: "Con Mazzarri si lavorava sempre su ciò che sbagliavamo durante la partita, sia noi che lo staff, per migliorare quegli aspetti. Con Mancini penso sarà lo stesso; il gruppo deve essere unito sul campo, poi per migliorare serve anche l'aiuto dello staff". Parlando di derby Icardi sottolinea: "E' una partita speciale, ma per me è una partita come le altre: se vinci prendi tre punti, se perdi resti a zero. Ma ci sono emozioni in più, si sente un po' più il nervosismo. E' anche una partita bella da giocare, speriamo che sia davvero così. Stiamo lavorando più sulla squadra che sull'individuale, stiamo facendo la fase difensiva collettiva, non abbiamo fatto lavori singoli. Per come sono io, invito i miei compagni un po' più nervosi a tranquillizzarsi e a fare la loro partita, poi quando sei in campo succede quello che succede". 

Sulla squadra: "Noi ce la possiamo giocare con tutti, siamo una squadra giovane e forte e sappiamo le qualità che abbiamo in squadra. Per ora le cose non sono andate bene, ma siamo solo all'inizio e qualsiasi cosa è possibile". 

Su Inzaghi: "Se vorrei rubargli qualcosa di quando era giocatore? Avere tutti i suoi palloni per buttarla dentro. Lui era dove c'era la palla. E a Mancini? Si vedono ancora adesso le qualità che aveva in passato". 


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