Icardi e Radja, segnale di forza dal club. Ma c'è il rischio boomerang nelle parole di Beppe Marotta
Dai sussurri all'outing, alla vigilia di un evento significativo per il club come la presentazione ufficiale di Antonio Conte e parallelamente l'apertura della nuova sede alla stampa. Beppe Marotta, concedendosi ai microfoni di Sky proprio all'interno del nuovo HQ, ha confermato a parole quello che già si sapeva: l'Inter non conta più su Mauro Icardi e Radja Nainggolan. Due dei principali asset tecnici ed economici sono stati ufficialmente messi sul mercato dall'amministratore delegato, con conseguenze che si toccheranno con mano nelle prossime settimane.
SEGNALE DI FORZA - Marotta ha voluto con queste dichiarazioni dare un segnale forte anche all'esterno: la società FC Internazionale conta più di ogni singolo calciatore, per quanto importante possa essere, e le regole vanno rispettate. Anche a costo di svalutarlo in chiave mercato. Una strategia virile, di quelle che sottolineano la forza di un club, ma che potrebbe rappresentare un boomerang qualora per i due non arrivassero offerte degne di essere prese in considerazione. Offerte che finora si sono solo intraviste per l'argentino, mentre per il belga non esistono.
PRIMA LA PROFESSIONALITÀ - Evidenziandone le qualità di calciatori, comunque, Marotta ha mantenuto entrambi sul piedistallo tecnico, spostando il mirino sui loro comportamenti poco compatibili con le direttive della società. Problema palesemente comportamentale, dunque, perché nel nuovo corso di Conte si punta soprattutto sulla serietà di un giocatore anche a costo di accettarne alcuni limiti calcistici. Un concetto già espresso dallo stesso allenatore, che con la dirigenza è stato chiaro fin dall'inizio: niente schegge impazzite, solo professionisti da guidare verso l'obiettivo.
PALLA A CONTE - Lo scenario peggiore e ad oggi più probabile è che Icardi e Nainggolan restino a lungo a disposizione dell'Inter nel rispetto dei loro contratti. Eventualità presa in considerazione dallo stesso Marotta, che ha aperto alla stessa demandando all'allenatore la responsabilità di scegliere chi secondo lui deve giocare o meno. Nessuno sarà fuori rosa, ognuno parteciperà regolarmente agli allenamenti ma sarà Conte, ovviamente, a decidere la formazione ed è chiaro che per i due sopra citati non ci sarà spazio. Parole che tolgono la deadline del ritiro di Lugano e mettono il club a riparo da venti di mobbing e invitano i giocatori a pensare seriamente se valga la pena darsi al muro contro muro. E alla luce delle spiccate personalità dei due, non sarà una situazione così fluida.
PERÒ VANNO SOSTITUITI - Le parole di Marotta, pur essendo manifestazione di forza da parte del club, possono avere in effetto negativo in chiave mercato. A meno che non sia un rischio calcolato e non serva la loro cessione per rinforzare la rosa, viene da chiedersi se l'Inter voglia investire pesantemente a prescindere per altri profili e sviluppi la propria strategia indipendentemente dall'esito dei casi Icardi e Nainggolan. Perché al di là dei loro comportamenti, e posto che siano fuori dal progetto, andrebbero sostituiti degnamente. E se Romelu Lukaku è il prescelto per rimpiazzare il rosarino, a centrocampo non basteranno i pur bravi Stefano Sensi e Nicolò Barella per dare la svolta al reparto. Ma non va escluso che prima di arrivare a queste bocciature pubbliche Marotta abbia già ben chiari i prossimi passi per accontentare Conte.
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