Icardi: "Io via dall'Inter? Solo dicerie. Bella una carriera alla Pupi e WM..."
Titolare nelle ultime due partite di campionato, Mauro Icardi ha messo definitivamente alle spalle i problemi fisici ed ora è pronto a trascinare l'Inter in questa ultima parte di campionato. Ai microfoni di Massimiliano Nebuloni per Sky Sport, l'attaccante argentino si racconta a tutto tondo. Ecco le sue parole riportate nella versione riportata da Inter.it:
"Nell'Inter credo sia sempre duro giocare perché è una squadra importante, però se si lavora credo che tutti possano avere la loro possibilità. Se pesa avere il numero 9? No è un numero che ho scelto io e mi piace". Così come all'attaccante argentino, arrivato da Barcellona, piace il mare: "E' dura non vederlo ogni giorno, anche perché prima del Barca sono andato alle Canarie ed ero abituato. Qui è diverso, ma ci si abitua a tutto".
Dal settore giovanile del Barcellona, Icardi arriva in Italia all'eta di diciotto anni: "Non so se sia stato il Barcellona a lasciarmi andare, quella di voler giocare nella Sampdoria è una scelta che ho fatto io e il Barça ha deciso di aiutarmi".
Sulla sua condizione fisica: "Quest'anno è stato un anno duro, la pubalgia mi dà ancora un po' di fastidio. Questa stagione deve concludersi il meglio possibile per me è per la squadra. Che voto mi darei? Non devo darlo io, lo danno i tifosi e coloro che guardano le partite".
Sulla possibilità di vedere l'Inter al quarto posto: "Credo che l'Inter debba stare il più in alto possibile, adesso stiamo iniziando un percorso con un allenatore nuovo e dobbiamo lavorare duramente e vedere alla fine dove siamo arrivati. Quando questa squadra tornerà a essere da scudetto? Quella è una cosa che si vede giorno per giorno, vediamo a fine anno dove siamo stati capaci di arrivare".
Si parla anche di Walter Mazzarri e del suo rapporto con l'allenatore nerazzurro: "E' stato sempre un buon rapporto fin da quando sono arrivato. Mi dà consigli, dentro e fuori dal campo, e mi aiuta. Sotto quale aspetto devo crescere? Sotto tutti gli aspetti. Ho 21 anni e devo migliorare in tutto, innanzitutto devo migliorare a usare il piede sinistro. Adesso riesco a allenarmi con più intensità anche se ripeto, la pubalgia non è una cosa ancora completamente guarita al cento per cento, ma è migliorata tanto. E' un mese e mezzo che mi alleno con la squadra, mai a parte".
Sulle voci di calciomercato che, a gennaio, hanno parlato di Icardi lontano dall'Inter: "No, sono cose che sono state dette, io ho sempre pensato a lavorare qui". Si arriva poi a conoscere il vero Mauro: "Se mi chiedete di dirvi un errore che ho fatto e che non rifarei, dovrei pensarci". E sulla cosa che si è detta e che lo ha ferito di più: "Non c'è nulla che mi ha ferito di più. Ognuno ha la sua vita e gli altri fanno la loro vita. Se gli altri vogliono dirmi qualcosa sono liberi di farlo. A me interessa sentir parlare di me per i gol. Se rifarò l'esultanza con le mani dietro le orecchie quando tornerò al gol? Si, ma è la stessa che ho sempre fatto, anche quando ero nella Samp. Usare i social network e' indispensabile? Non indispensabile, ma io li uso da sempre. Nel 2014 penso che tutti abbiano un social network".
Icardi sorride quando gli viene chiesto se sia come Mario Balotelli: "Questa non l'avevo mai sentita..., ma ripeto io faccio la mia vita". Si parla anche di Nazionale: giocare un Mondiale con l'Argentina è un sogno che prima o poi potrebbe diventare realtà: "Il mio sogno è innanzitutto giocarlo, prima o poi. Sono giovane, se arriva l'opportunita arriva, altrimenti dovrò aspettare. Perchè non ho mai pensato alla Nazionale italiana? Perchè io mi sento argentino, ho fatto la mia vita li e la mia famiglia è argentina".
All'ipotesi di vedere Mauro Icardi sempre nerazzurro come Javier Zanetti, l'attaccante argentino replica con un sorriso: "Non sarebbe male... Da piccolo ero tifoso dell'Inter e arrivare qui è una cosa molto bella, per me è un'esperienza unica".
Mostrando anche i suoi tatuaggi religiosi si arriva a parlare della vita fuori dal campo, per la quale Icardi si augura solo di "stare bene con la mia famiglia" e se un giorno potesse incontrare il Papa gli chiederebbe "la salute per me è per i miei cari".