Il 4-3-3 di Strama ai raggi X: fasce, mediana e fantasia per la svolta
L'Inter di oggi e di domani ricomincia da una certezza chiamata modulo. Andrea Stramaccioni ha deciso per il 4-3-3, una variante validissima al suo 4-2-3-1 che potrebbe però diventare schema di assoluto riferimento. Il nuovo tecnico già da ieri contro il Genoa, un po' per scelta legata ai singoli e un po' per l'assenza di fantasisti, si è affidato al sistema di gioco che prevede una mediana dai movimenti particolari, una difesa alta e un attacco che sostenga le fasce per sfruttare il terminale al massimo.
LA CHIAVE IN MEZZO AL CAMPO - Ovvero, dove nasce e si sviluppa il gioco che ha in mente Stramaccioni. La sua Inter presenta terzini propositivi e difesa schierata alta, con il ruolo dei centrocampisti che diventa dunque fondamentale nella fase di incursione (un suo pallino, eredità di Luciano Spalletti) ma anche di contenimento e sostegno. Ieri è toccato a Stankovic, Cambiasso e Poli tenere in pugno la mediana e il tutto è andato per il meglio finché non è venuta a mancare la benzina: naturale, guardando la carta d'identità specialmente dei primi due. E proprio questo è un fattore da considerare, perché nel calcio di Stramaccioni la staticità non è concepita. Da quando è subentrato Guarin, infatti, è tornata la lucidità e con le incursioni del colombiano e un Poli che al fianco di Cambiasso si è messo a recuperare palloni e cucire il gioco, la squadra ha ripreso a girare. Fondamentale il ruolo dei mediani anche in fase di copertura, perché essendo alta la difesa di Stramaccioni va protetta. In qualche circostanza, come quella del rigore di Palacio per fallo di Julio Cesar, l'Inter ieri ha sofferto questa fase che andrà registrata naturalmente col tempo.
INTENSITA', TOCCHI RAPIDI E FANTASIA - Intensità, dicevamo. Perché Stramaccioni ha chiesto al centrocampo in particolare ma a tutta la squadra di tenere alto il ritmo, di giocare con tocchi di prima e in rapidità affidandosi poi anche al fattore fantasia quando necessario. Un fattore che Strama ritiene basilare, lo chiedeva a Daniel Bessa in Primavera e lo ha chiesto a Mauro Zarate ieri. Un uomo di qualità che punti l'uomo in velocità e gli inserimenti dei centrocampisti, alternati in costruttori di gioco e portatori d'acqua. In questo senso, importantissimo il lavoro di Fredy Guarin, mobile anche sul fronte della trequarti con inserimenti - come nell'occasione del rigore realizzato da Milito - quanto in fase di gestione e recupero palla. L'uomo che è andato più in difficoltà è stato Dejan Stankovic, ma per capire le geometrie di Stramaccioni c'è tempo.
FIATO E CORSA, ESTERNI DECISIVI - Ieri un primo accenno di quanto è importante il lavoro degli esterni per Stramaccioni. Sebbene mancasse Maicon che può essere straordinariamente incisivo in un 4-3-3 come quello che pensa Strama, Zanetti è stato chiamato più volte alla galoppata sulla destra così come Chivu sulla corsia opposta. Il sostegno dei centrocampisti in copertura prima e in appoggio poi è ovviamente essenziale, per consentire la superiorità numerica e l'arrivo al cross: Stramaccioni vuole che arrivino più palloni possibili al centravanti che dovrà essere naturalmente mobile e non esclusivamente 'boa', come Milito ieri che ha interpretato benissimo il ruolo. In tal senso, decisivi non sono solo gli esterni di difesa ma anche d'attacco, perché Mauro Zarate e i suoi scatti hanno letteralmente martoriato la retroguardia genoana, mentre chi ha inciso poco è stato Forlan: apprezzabile il cross per la prima rete di Milito, ma il lavoro in fase di corsa non è ancora sufficiente.
ALLA RICERCA DELL'EQUILIBRIO - Pretendere tutto subito era ovviamente impossibile, e infatti quel che è mancato alla squadra di Stramaccioni - come sempre capita quando si cambia tecnico e di conseguenza modulo - è stato l'equilibrio. Squadra sì corta come piace a Strama ma troppo spaccata tra reparti per diversi tratti della gara, servirà più compattezza per rendere il 4-3-3 funzionale in fase sia offensiva che difensiva. Servirà quindi anche - come ovvio che sia - il tempo per poter far inserire i singoli nel sistema di gioco e per consentire loro di reggere al meglio un modulo che richiede non poche energie fisiche e mentali.
IL NUOVO CHE AVANZA - Impossibile non fare un accenno alle novità. Stramaccioni ha rispolverato Maurito Zarate dal dimenticatoio e ha avuto ragione, mostrando quanto sia importante per il suo calcio avere un uomo di qualità e rapidità a cui affidare le chiavi dell'attacco. Importante anche l'aver lanciato Fredy Guarin, un bel segnale, e lo ha fatto al momento giusto (onore a Ranieri, che poteva 'bruciarlo' ma ha fatto il bene dell'Inter e non di se stesso tenendolo in rieducazione) mettendone in luce le preziose qualità. I prossimi all'appello potrebbero essere ragazzi della Primavera o lo stesso Andrea Ranocchia in difesa, che era annunciato come titolare e invece è rimasto ancora una volta in panchina ieri contro il suo ex Genoa. In chiusura, tra le novità, anche quelle legate alla squadra e non ai singoli: con Stramaccioni abbiamo visto un paio di schemi su corner, un qualcosa che il mister studia sempre e con grossa attenzione. Le partite si vincono anche così...