Il bastone e la carota: Josè Mourinho porta a casa anche la sfida Santon
Esame superato, con una piena sufficienza. Davide Santon può tornare a sorridere. Dopo ben 4 mesi di attesi Mourinho gli ha restituito la maglia da titolare, e non di certo in una partita qualsiasi. Il terzino è infatti tornato nell'undici dell'Inter nel delicatissimo derby contro il Milan, e così come nel periodo degli esordi in Serie A, si è saputo comportare nel modo giusto (anche grazie ai suggerimenti del tecnico a partita in corso). Una prestazione positiva, senza particolari sbavature, quella di Davide, che mancava dalla formazione titolare nerazzurra dal 26 settembre 2009, serata (nera) della sconfitta di Genova contro la Sampdoria, propiziata da un suo errore. Da allora tante panchine, qualche tribuna e molte illusioni mortificate poi dalle decisioni di Mourinho. Il tecnico lo ha lasciato cuocere nel suo brodo a lungo, 'invitandolo' a recuperare quella concentrazione irrinunciabile persa per strada a causa dell'eccessiva celebrità.
Un periodo di forzata riflessione che Santon ha colto con saggezza nonostante la giovane età, e che gli ha restituito la fiducia di Mourinho. Non è dato sapere se con Chivu disponibile e al 100% il Bambino avrebbe giocato, probabilmente no perché Mou apprezza le doti difensive del romeno, ma in situazioni di simile emergenza più volte lo Special One gli ha preferito altri giocatori come Cordoba, Samuel, Muntari e lo stesso Zanetti. Di certo Santon non è stato neanche aiutato dalla fortuna, complice un problema fisico che lo ha bloccato a inizio anno solare e che gli ha impedito di tornare disponibile e arruolabile prima del tempo. Il ritorno alla luce di San Siro, in una serata speciale come quella di ieri, è una nota più che positiva che lascia ben sperare in vista del futuro.
Mou è solito usare bastone e carota con i più giovani, per abituarli a una realtà professionale che non transige comportamenti troppo sregolati. Ma quando meno se l'aspettano, e una volta aver dimostrato di capire la lezione, è pronto a gettarli nella mischia, anche in partite difficile e ad alta pressione. Ora Santon ha ripreso il percorso di crescita e dipenderà da lui non perderlo di vista. Non è affatto scontato, infatti, che Mourinho insista all'inverosimile per avere subito Kolarov, anche se con tanti impegni davanti un nuovo innesto in quel ruolo non farebbe di certo male all'Inter. Ciò non significa, comunque, che il Bambino non goda della fiducia del tecnico.