Il brain storming, una delle chiavi dell'impatto esplosivo di Ranieri
La sfida di domani sera sarà un altro test probante per l’Inter firmata Claudio Ranieri. Ma già oggi è sotto gli occhi di tutti l’impatto più che positivo che il tecnico testaccino ha avuto sul club nerazzurro, che in attesa del gioco ha raccolto tutti i punti a disposizione, per giunta in occasione di difficili trasferte. Al di là di ciò che si evince dall’esterno, la notizia realmente positiva è quello che accade tra le mura di Appiano Gentile, dove si respira davvero un’aria nuova rispetto a due settimane fa. Secondo quanto apprendiamo, tastando il polso dello spogliatoio nerazzurro si capisce come mai tutti i giocatori abbiano ritrovato il sorriso e la voglia di vincere che sembrava essersi smarrita, sotto la guida di un mister che inizialmente veniva visto come un ‘avversario’ storico.
Ranieri non ha compiuto gesti particolarmente eclatanti, come lui stesso sottolinea ogni volta che gli viene chiesto il suo segreto, si è limitato a lavorare sulla testa dei calciatori, facendoli sentire protagonisti di questa squadra, interagendo con ciascuno di loro e coinvolgendoli anche nelle scelte sul lavoro da compiere. In tal senso, una delle chiavi dell’ingresso felice di Ranieri nel mondo nerazzurro è il brain storming che coinvolge tutti i giocatori. Durante le sedute di allenamento infatti il nuovo allenatore concede libertà di espressione ai suoi calciatori, parla con loro di questioni tattiche, di metodi di allenamento. I calciatori, dai veterani ai più giovani, apprezzano molto questa metodologia che li rende partecipi anche di questioni che competono allo staff tecnico, si sentono così più responsabilizzati perché durante la discussione si punta a trovare soluzioni che vadano bene a tutti. Poi, alla fine è Ranieri che decide e le sue scelte vengono rispettate senza troppi problemi, soprattutto perché vengono spiegate ai diretti interessati attraverso confronti trasparenti e sereni.
In pratica, la vera novità introdotta da Ranieri in casa Inter è la cosiddetta ‘seduta motivazionale’, la chiave del restyling nerazzurro e dei risultati conseguiti nelle prime due uscite. In altre parole, i giocatori dopo l’arrivo del tecnico si sentono galvanizzati perché sono subito entrati in sintonia con lui (che li coccola, va aggiunto), cosa non accaduta, dal punto di vista delle metodologie di lavoro, con Gasperini. Va aggiunto che un’altra mossa decisiva di Ranieri sin dal suo arrivo è stata costituire subito un rapporto idilliaco con il medico sociale Combi, un punto fermo della società nerazzurra. I due discutono molto dello stato di salute dei giocatori, stilano eventuali tabelle e programmi di lavoro personalizzati, in pratica operano fianco a fianco, situazione accaduta di rado con Gasp. L’unico problema, probabilmente, è proprio di natura fisica: il logorio, soprattutto nei calciatori più ‘anziani’, durante la settimana si sente e costringe Ranieri a dover tener conto degli acciacchi di alcuni big, a lui necessari per la risalita dell’Inter. Ma con l’entusiasmo, anche qualche dolorino di troppo viene accantonato.