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Il capitano: "Sotto con il Mondiale. Al completo mai concesso così"

di Mattia Todisco

Si chiama "La tazzina del capitano" il nuovo progetto di solidarietà della Fundacion Pupi, l'organizzazione benefica fondata da Javier e Paula Zanetti. Per lanciare l'iniziativa, il capitano ha indetto una conferenza stampa oggi a mezzogiorno ad Appiano Gentile, rispondendo alle domande dei cronisti. "Grazie a tutti per essere qui alla presentazione della nuova iniziativa della Fondazione. Ringrazio gli ideatori perché questo aiuterà i nostri progetti in Argentina, speriamo possa avere successo", ha esordito Zanetti nella sala della Pinetina. "Per la creazione della tazzina abbiamo voluto copiare la Champions' come fisionomia. Mi sembrava una bellissima idea dopo questo grande traguardo che abbiamo ottenuto. C'è anche disegnato il 4, perché è il mio numero e non per i trofei vinti quest'anno, anche perché spero che quelli diventino cinque". L'argentino ha poi raccontato di aver regalato "la prima tazzina a Bedy Moratti, perché ci ha sempre appoggiato in questi anni. La Fondazione sta crescendo tantissimo, abbiamo fatto passi da gigante con molti progetti. Il primo anno avevamo 39 bambini, ora più di 300. In questo momento stiamo assistendo, famiglie comprese, più di mille persone. Un grande impegno, ma vogliamo andare avanti perché nel nostro paese la situazione non è delle migliori. Diamo il nostro sostegno sperando che questi bambini possano diventare soprattutto delle persone per bene. Ci aspettiamo di continuare a crescere, stiamo facendo dei grandi sforzi per prendere un'altra proprietà, quella di prima era un po' piccola. Stiamo anche avviando un progetto per aiutare le donne incinta, per accompagnarle dall'inizio alla fine della gravidanza".

Dopo lo spazio dedicato all'iniziativa benefica, il capitano ha risposto alle domande dei cronisti riguardanti l'impegno di ieri in casa della Lazio. "Non credo che la sconfitta sia colpa del Mondiale - ha detto Zanetti - Per arrivarci dovevamo fare bene in queste due partite e recuperare gli elementi che abbiamo fuori. Ripetiamo spesso le stesse cose, ma i giocatori infortunati sono importanti. Ieri la partita è stata un po' strana, abbiamo preso due gol per colpa nostra, c'è stata una grande reazione, poi dopo aver mancato il 2-2 con Cordoba loro hanno segnato il 3-1. E' un momento in cui le cose non vanno come vogliamo. Teniamo tantissimo al Mondiale per club, chiuderebbe un anno fantastico, al di là dei problemi avuti in questo periodo. Ieri fino al loro 1-0 la gara è stata equilibrata. Dopo il vantaggio loro si sono messi indietro. Dipende tanto anche dal nostro momento di forma, speriamo di ritrovarla in queste gare che mancano da qui a Natale". Purtroppo nella gara di ieri è uscito per infortunio anche Dejan Stankovic. "Sembra che il problema di Dejan non sia grave, sono fiducioso che possa riprendersi prima del Mondiale per club - ha continuato l'argentino - In campionato credo che adesso la prima cosa da fare è pensare partita dopo partita, vincere il più possibile e vedere dove arriveremo. Nel Mondiale credo che potremo riavere uomini importanti. Me lo auguro perché è un obiettivo molto importante per tutti noi". C'è ancora una gara da disputare prima di volare in direzione Abu Dhabi, nella quale l'Inter dovrà testare soprattutto la fase difensiva, apparsa rivedibile nelle ultime uscite. "Il merito della Lazio è quello di aver approfittato delle occasioni create, noi potevamo evitare qualche gol, ma la reazione è positiva - ha continuato il capitano dell'Inter - Bisogna crederci, in questo momento ci va male, il calcio è questo. E' chiaro che Samuel è molto importante per noi, ci dispiace tanto per il suo infortunio. Stiamo prendendo troppi gol, ma dipende tutto dalla squadra e non dal singolo. Se siamo tutti al 100% difficilmente concediamo così tanto". La conta dei rientranti diventerà più facile contro il Werder, quando dovrebbero rientrare tra i convocati i vari Milito, Mariga, Chivu. "Il gruppo c'è, abbiamo tanta voglia di far bene. Siamo consapevoli di dover dare qualcosa in più. E' vero che il mister o anche noi abbiamo parlato tanto delle assenze, ma senza metà squadra non è facile. Cerchiamo di fare il possibile, magari ci sono dei momenti in cui vuoi dare il massimo e non ce la fai. La parola giusta per andare avanti è 'crederci', sapere che al di là di tutto siamo forti. Nelle difficoltà il gruppo reagisce, dobbiamo fare un ultimo sforzo e poi ricaricare le energie per ripartire alla grande".


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