Il capolavoro Eto'o-Ibrahimovic è la prova: il FFP si può sostenere
Samuel Eto'o devastante in Italia e in Europa, Zlatan Ibrahimovic in calo in Italia e autentico fantasma in Europa. Dopo l'impresa di Monaco targata dal camerunense, intorno all'Inter non si fa che parlare delle straordinarie doti di un Eto'o sensazionale, autentico leader di un gruppo unito e più grintoso che mai. Nella notte dell'Allianz Arena, tra gol e assist, il popolo tedesco si è dovuto inchinare all'eleganza del Re Leone, il fenomeno che non esce mai fuori dalle righe, il campione che non ti tradisce quando c'è bisogno del ruggito vincente. E così, rimbombano le voci su quel meraviglioso affare che fu lo scambio tra Inter e Barcellona due estati fa. Nello scetticismo generale, il più forte giocatore all'epoca della Serie A, Zlatan Ibrahimovic, fu girato al Barça per 50 milioni più Eto'o, in rottura con il club blaugrana. Un capolavoro di mercato, un'operazione da incorniciare per intelligenza e capacità, con incasso di cash che consentì l'ingaggio di uomini chiave del calibro di Wesley Sneijder o Lucio.
Proprio la chiusura di quella trattativa può essere considerato lo sponsor migliore per il Financial Fair Play che entrerà in circolazione a breve, e al quale l'Inter si è già adeguata senza battere ciglio, anzi dimostrando un'abilità non indifferente nel gestire la politica del mercato senza strafare, bensì acquistando con i soldi delle cessioni. Gli scettici rispetto ad un provvedimento che può essere più o meno condivisibile ma che è ormai pronto ad entrare in vigore, sono stati smentiti subito da quell'operazione, alla quale è seguita un mercato di gennaio impeccabile quest'anno, dopo la conferma praticamente integrale - eccezion fatta per Balotelli - del gruppo campione di tutto. Il FFP è sostenibile, soprattutto per una società come l'Inter che sa muoversi sul mercato. A questo punto non si potrà più sbagliare, ma talvolta sarà necessario rischiare con operazioni come quella di Balotelli (finora azzeccatissima!), o proprio lo scambio con robusto conguaglio Eto'o-Ibrahimovic.
E pensare che in Catalogna più vedono Samuel segnare e trascinare l'Inter, più si mangiano le mani. Laporta è ancora disperato, la dirigenza blaugrana ha riconosciuto l'errore, ma i tifosi non riescono a capacitarsene. La magistrale operazione dell'Inter resterà nella storia di chi vorrà fare mercato, perché con l'astuzia e fingendo di non sentire quella parte di opinione pubblica (tifosi o media) che non si fida o critica senza cognizione di causa, si può fare tanto, tantissimo, anche nonostante i blocchi del FFP. E' così che vengono fuori quelli veramente bravi...
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