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Il Catania castiga un'Inter in apnea. Almiron e Orsato, ottime marcature

di Alessandro Cavasinni

L'Inter si smarrisce sull'impietoso campo del Massimino, amaro forse più di quello di due anni fa. Cambiasso illude, Almiron e Orsato rimontano. E adesso i punti in classifica restano 4. Ranieri dovrà nuovamente reagire e a Lille ci si aspetta la svolta decisiva per una stagione nata malissimo e, si spera, non finisca peggio.

RANIERI SCEGLIE MUNTARI NEL 4-4-2. Come preannunciato alla vigilia, Claudio Ranieri sceglie Sulley Muntari sulla linea mediana assieme a Zanetti, Stankovic e Cambiasso. Tour-de-force per il serbo, che arriva da due turni consecutivi con la sua nazionale. In difesa spazio a Maicon sulla destra, mentre in attacco tutto si poggia sul tandem 'pesante' Pazzini-Milito. In porta non c'è Julio Cesar e va Castellazzi.
Nel Catania, Vincenzo Montella manda in panchina Maxi Lopez e sceglie un coperto 3-5-2. In attacco Gomez a supporto di Bergessio. In mezzo, Ricchiuti al posto di Delvecchio (in panca).

E' SUBITO CAMBIASSO. Bastano 6 minuti a Esteban Cambiasso per portare l'Inter in vantaggio. Il pantano del Massimino non impedisce a Stankovic e Milito di dialogare al limite dell'area con uno splendido uno-due ravvicinato e ad altissima velocità: sulla destra arriva Maicon che crossa sul secondo palo dove il Cuchu, in volèe, insacca alle spalle di Andujar. I nerazzurri sono disegnati in campo con un netto 4-4-2, in grado di presidiare ogni spazio e di rendere la vita particolarmente difficile al Catania. I padroni di casa mantengono uno sterile possesso palle, che puntualmente s'infrange contro la barriera difensiva di Ranieri.

SBADIGLI AL MASSIMINO. Il primo tempo scorre via senza particolari sussulti, con un solo pericolo, peraltro potenziale, subito dall'Inter: il Catania va in 3 contro 2 dopo un errore in disimpegno della mediana di Ranieri, ma poi l'azione sfuma tra le braccia di Castellazzi con un cross sbagliato. Nell'altra area nulla da segnalare, se non tanto lavoro per le due punte nerazzurre, Pazzini e Milito, che cercano puntualmente di intromettersi nelle linee di passaggio della manovra siciliana. Peccato per una ripartenza pericolosa annichilita dal fischio finale di Rocchi, che manda le squadre negli spogliatoi con Maicon pronto al cross in area.

ALMIRON PIU' ORSATO: CHOC. Il rientro in campo ha l'effetto di uno choc. Pronti via e Almiron insacca il pari, in un'azione innescata da un erroraccio di Muntari sulla linea mediana. Altri quattro minuti, nemmeno il tempo di resettare il pari, che arriva l'ennesimo rigore scandaloso contro l'Inter, il quarto: Bergessio sprinta su Castellazzi, si allunga la sfera e si lascia cadere sulle braccia del portiere. Orsato sbaglia, Lodi no: 2-1 Catania.

DOV'E' L'INTER? Di qui in avanti l'Inter letteralmente scompare. La rimonta catanese smonta tutte le certezze costruite nel primo tempo e così i nerazzurri non si  vedono più. Ranieri toglie Stankovic (esausto, grazie Serbia!) e Milito, inserendo Alvarez e Zarate. Il primo si conferma a livelli bassi, il secondo non ripete la prova di Mosca. Inoltre, a complicare i piani, arriva il guaio muscolare di Samuel e allora ecco che Maicon deve restare in campo da 'moribondo' fino al 90'. Il Catania esulta, l'Inter si lecca le ferite.


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