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Il dubbio di Nedved: dire sì all'Inter senza essere definito traditore

di Fabio Costantino

Basteranno poche ore, probabilmente, per conoscere il futuro di Pavel Nedved. Sembrava che questo fosse stato ormai definito, con tanto di richiesta da parte di Coblli Gigli di entrare nello staff dirigenziale bianconero, ma la realtà oggi è diversa. L'Inter, stimolata da Mino Raiola, sembra orientata a tesserarlo per una stagione (si parla di 1,5 milioni d'ingaggio), ma nella testa del ceco in questo momento c'è una lotta acerrima tra due volontà. La prima è non rovinare il rapporto d'affetto con i tifosi della Juventus, creatosi durante gli 8 anni di militanza in maglia bianconera. L'idea di essere considerato un traditore per lui rappresenta un freno importante, non tanto nei confronti della dirigenza juventina, quanto verso i tifosi che lo hanno amato per tanto tempo. Lo stesso Nedved avrebbe confidato a un amico le sue sensazioni: "Quelli dell’Inter mi stanno facendo una corte spie­tata e sono molto attratto. Della Juve società non mi in­teressa, ma non vorrei passa­re per un traditore agli occhi dei tifosi".

La corte dunque c'è, il tempo invece no. Intenzione da parte della società nerazzurra, dopo aver ottenuto il consenso da parte di Mourinho durante il summit di mercato di ieri, è addirittura aggregare il centrocampista alla comitiva in partenza per gli Stati Uniti. Ieri, dopo aver parlato con l'agente, Moratti ha avuto un colloquio telefonico con Nedved, con il giocatore prossimo ai 36 anni che ha chiesto di parlare anche con Mourinho prima di prendere una decisione. Vuole infatti sapere cosa ne pensa il portoghese e quali garanzie tecniche si sente in grado di offrirgli. Rimettere ai piedi le scarpe da gioco per fare poi panchina non è tra le sue aspettative. Nedved aveva deciso di abbandonare infatti il calcio giocato, ma le pressioni di Raiola lo avrebbero convinto a proseguire almeno per un'altra stagione. Lui crede ancora di poter dare molto in campo, nonostante non sia più quello di 3-4 anni fa, e l'idea di chiudere la carriera in un grande club (alla Figo, insomma) lo stuzzica moltissimo. Per l'Inter la soluzione Nedved è l'ideale alla luce della rinuncia a Deco: parametro zero, ingaggio 'normale', esperienza giusta e la possibilità di inserire Coutinho un po' per volta, fino alla scadenza del contratto del ceco.

Un matrimonio, questo con l'Inter, che l'ex Pallone d'Oro ha sfiorato anche in passato, come ha rivelato lo stesso Raiola: "In almeno tre occasioni Pa­vel ha rinunciato a trasferirsi all’Inter, per questioni di fe­deltà alla Juventus. Facendolo ha rinunciato a tanti soldi". Un modo per sottolineare l'amore del giocatore per i colori bianconeri, e per dimostrare che questo non sarebbe un tradimento nei confronti dei suoi fan. La carta nedved potrebbe essere il lasciapassare per risolvere una volta per tutte un'altra questione: quella legata al rinnovo di Maxwell. Se Moratti accettasse di tesserare il ceco, infatti, Raiola potrebbe ammorbidire le sue richieste economiche nei confronti del brasiliano, chiudendo definitivamente questa vicenda che si è prolungata oltre modo.


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