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Il futuro di Zanetti è scritto: "L'Inter mi ha dato tutto. Sarò un dirigente"

di Christian Liotta

Javier Zanetti non pensa lontanamente ad un ritorno in Argentina: ormai, la sua vita è in Italia, e nell'Inter in modo particolare, e anche una volta smesso di giocare il suo futuro professionale sarà a tinte nerazzurre. Lo garantisce in un'intervista che FcInterNews.it vi riporta: "Ho passato metà della mia vita in Italia, e il senso di appartenenza all'Inter è qualcosa che ormai è dentro di me. Tornare in Argentina? Lo faccio sempre, ma per le feste o per questioni legate alla Fondacion Pupi, ma la mia vita ormai è in Italia. So che quando smetterò continuerò a lavorare all'Inter nelle vesti di dirigente, ormai è tutto stabilito. Torno sempre in Argentina ma la mia vita è in Italia".

Zanetti non nega che alla base della sua decisione ci sono anche questioni legate alla sicurezza: "Sì. Non è che in Italia non succeda mai nulla, ma il confronto non si pone. Non sono alieno a quanto accade in Argentina, vivo sempre in mezzo alla mia gente, anche con la Fondazione, e non posso permettermi di girarmi dall'altra parte. La mia famiglia, in questo, mi appoggia in tutto e per tutto. I miei figli sono cresciuti qui, l'Inter mi ha dato tutto dal punto di vista professionale e personale. Tornerò sempre al mio Paese ma il mio futuro sarà in Italia, io e mia moglie abbiamo passato una vita qui e il mio destino professionale è già deciso, e sarà all'Inter. Sono stato sempre bene tutti questi anni e voglio continuare così". 

Quest'oggi, a Talleres, avrà luogo come vi abbiamo raccontato il Partido de Los Estrellas, la partita di beneficenza che vedrà protagonisti alcuni dei migliori talenti usciti dal vivaio della formazione argentina: "Per me tornare a Talleres è come tornare alle origini. Questo è un club che mi ha dato tanto, è qui che son cresciuto ed è qui che ho conosciuto mia moglie. Adesso il club va aiutato e bisogna esserci, chiunque da casa sua lo può fare ma i tifosi hanno qui la possibilità di riportare la squadra nel luogo dove giocavamo io e German (Denis, altro patrocinatore dell'evento, ndr) da piccoli. In Argentina la situazione è difficile e i club non fanno eccezione, anche se vivo in Italia so bene qual è la situazione. Bisogna agire".


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