Il futuro sono loro: giovani (ner)azzurrini in rampa di lancio per il futuro
Il futuro è nelle mani dei giovani. Con la crisi che avanza e i colpi di mercato ormai sempre più proibiti, l'Inter sa quanto sia importante possedere un vivaio che si è palesato nelle ultime stagioni come un top assoluto a livello continentale. La produzione di talenti in serie è fondamentale per ripartire, in un'ottica futura e non esclusivamente legata a questo ultimo scorcio di mercato, dove i rinforzi servono e in tempi brevi. Vedere l'Under 21 di Devis Mangia a tinte nerazzurre è stato un piacere: dal terzino Giulio Donati fino a Francesco Bardi, quest'ultimo a Novara per il salto definitivo con l'Inter che lo aspetta. E poi, quel Luca Caldirola che aspetta per quest'anno l'occasione in Serie A che merita: capitano dell'Under già con Ferrara, ha dimostrato di valere uno spazio. E l'Inter la sua metà se la tiene stretta.
E poi c'è Samuele Longo, ormai non fa più notizia. Meno appariscente, più concreto degli altri: torna in difesa, aiuta la manovra, non molla un pallone e poi ha il gol nel sangue. Che sia vice-Milito o che finisca in prestito, ha il futuro sulle spalle. L'importante è non bruciarsi. Naturalmente, il discorso di una Giovine Inter si allarga anche agli altri ragazzi, come Mbaye o Duncan. Stramaccioni ci punta, e il fatto che anche l'allenatore sia un prodotto della cantera di casa Inter vuol dire che l'ottica giovani è quella giusta per il presente e per il futuro.
Non finisce mica qui, perché dalla Primavera di questa nuova stagione emergeranno ragazzi di cui sentiremo parlare a lungo. Talenti veri, puri. L'Inter ha il destino tra le proprie mani, per propri meriti, grazie a un lavoro straordinario che non si ferma. Ci vorrà solo un pizzico di pazienza in più da parte di tutti, dalla dirigenza fino ai tifosi, nell'aspettare questi ragazzi. Nella speranza che i Balotelli e i Destro del domani facciano il bene dell'Inter. Il progetto è questo, il materiale c'è: non resta che attendere la Giovine Inter.