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Il mercato che sarà: l'Inter non molla il FFP, ed ecco come ci si muoverà

di Fabrizio Romano

L'Inter non si smentisce, non si è mai smentita e non si smentirà. Nonostante le tantissime voci circolanti già da questo marzo, il club nerazzurro non ha alcuna intenzione - e non avrebbe motivo - di cambiare la propria linea sul mercato, anche per la prossima stagione. Il Financial Fair Play è un must, una legge che non verrà calpestata dalla società, che è stata una delle prime a mettersi in riga con l'operazione Ibrahimovic di due anni fa, un vero capolavoro. Insomma, l'Inter sul mercato continuerà a non fare follie, seguendo sempre con attenzione il bilancio ma senza nemmeno avvicinarsi a cifre spropositate, nonostante i 30-35 milioni che il Tottenham chiederebbe per un Luka Modric - ottimo elemento, ma non vale quei soldi - o le vagonate di milioni che pretenderebbe invece un Manchester City per Carlitos Tevez. La dinamica della Premier è malata, i 40 milioni per Andy Carrol al Liverpool sono il sintomo di qualcosa che non gira più come dovrebbe, il segnale più chiaro che - nonostante l'assoluto apprezzamento per elementi come i già citati Tevez e Modric - sarà molto, molto difficile vedere l'Inter pescare in Inghilterra per il mercato. L'estate scorsa, sembrava tutto già fatto per Javier Mascherano e Dirk Kuyt dal Liverpool, ma le richieste furono più che spropositate, e proprio per quello tutto finì per saltare: certe voci in stile british vanno dunque prese con le pinze.

Questo però non significherà immobilismo sul mercato, perché a gennaio si è visto come ci si può muovere con astuzia, magari portando a termine operazioni comunque importanti come quella per Andrea Ranocchia o quella per Giampaolo Pazzini, usando l'intelligenza di agire nel momento giusto (per il Pazzo l'estate scorsa sarebbero serviti 30 milioni...), e sapendo inserire al meglio le contropartite tecniche, come è stato il caso di Biabiany - un prodotto dell'Inter, che è stato valutato 7 milioni dalla Samp e che vale come plusvalenza netta -, o del prestito di Santon al Cesena per arrivare a Yuto Nagatomo. E anche le operazioni Nagatomo e Kharja sono due fiori all'occhiello: con l'ottima gestione del prestito con diritto di riscatto, che verrà con ogni probabilità applicato per entrambi i giocatori, il club nerazzurro si ritroverà un terzino in fase di esplosione ed un ottimo centrocampista al prezzo di 7.5 milioni, gli stessi che entrerebbero per Sulley Muntari se il riscatto obbligatorio con il Sunderland andasse a buon fine (come pare), e un Santon che tornerebbe alla base - sempre interamente dell'Inter - pronto per essere girato in qualche altra trattativa: un perfetto esempio di come si possa portare al meglio avanti un mercato, con queste operazioni che possono sembrare di contorno ma che si rivelano le più utili.

Ovviamente, non ci si limiterebbe a questo, ma lanciando un occhio sempre attento ai prezzi e facendo forse un 'sacrificio' importante, si può arrivare anche ad altri ottimi elementi, gente di prima categoria che possa veramente rinforzare la squadra, con la pazienza alla base di tutto: comprare tanto per comprare è inutile, comprare con intelligenza e razionalità come fatto a gennaio è la strada da seguire. Sarà dunque un mercato all'insegna dell'FFP, senza rinunciare a qualità e classe. Niente illusioni, ma forse qualche sorpresa. E' il presente dell'Inter e l'immediato futuro di tutti i club. I nerazzurri, ancora una volta, sono già avanti...

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