Il mercato indirizza tatticamente l'Inter: Spalletti punterà sul 4-3-3. Incognite Brozo e Rafinha
Il mercato invernale ha espresso il proprio verdetto, portandosi via Yuto Nagatomo e Joao Mario e aggiungendo alla rosa dell'Inter Lisandro Lopez e Rafinha Alcantara. Conti alla mano, la dirigenza non è riuscita a regalare a Luciano Spallettoi quel rinforzo a centrocampo che avrebbe potuto aumentare le opzioni a sua disposizione. Fallito il logorante assalto a Javier Pastore, non c'è stato il tempo di reperire un mediano che avrebbe fatto comodo all'allenatore di Certaldo. E il reparto è rimasto lo stesso, con l'eclettico Rafinha al posto del vaporoso Joao Mario.
A livello tattico, il mancato arrivo di Pastore indirizza con maggiore convinzione le strategie della squadra: il 4-2-3-1 che fino a inizio dicembre ha fatto la fortuna dell'Inter ma che, nei due mesi successivi, è diventato prevedibile e spuntato, potrebbe definitivamente lasciare spazio a un più compatto 4-3-3, vista anche l'assenza di un trequartista classico. Già contro la Roma e a Ferrara Spalletti ha optato per il cambio di modulo, rinunciando al ruolo interpretato a lungo da Borja Valero. Contro i giallorossi il perno davanti alla difesa è stato Roberto Gagliardini, ma solo per un tempo visti i risultati deludenti. Contro la Spal le chiavi della regia sono tornate nuovamente in mano allo spagnolo, arrivato all'Inter la scorsa estate proprio per questo. Scelta che ha panchinato l'ex Atalanta e ha confermato la rinuncia al trequartista alle spalle di Mauro Icardi, con Marcelo Brozovic e Matias Vecino mezzali.
Nonostante la prestazione deficitaria di domenica scorsa, ad oggi per caratteristiche dei calciatori a disposizione un centrocampo composto da Vecino, Borja Valero e Brozovic sembra il più assennato, alla luce delle difficoltà di Gagliardini a far partire l'azione da dietro. Sia il croato sia l'uruguagio hanno le physique du role per agire in quelle posizioni, dando così ulteriori opzioni offensive più centrali rispetto alla solita e prevedibile spinta sulle fasce. In assenza del mediano tutto corsa e muscoli che l'allenatore aspettava dal mercato, questa è la soluzione più probabile almeno fino a quando Gagliardini non tornerà in una condizione psico-fisica accettabile. In tal caso, non si esclude che possa agire anche da mezzala, con Borja mantenuto in mezzo a costruire gioco.
In questo contesto, permangono almeno due incognite: la prima è il contributo di Brozovic, reduce dalla mancata cessione al Siviglia a cui aveva già dato il proprio assenso, bloccata dall'intervento di Spalletti che senza un sostituto non voleva privarsi del croato. Già di per sé non particolarmente concreto e costante, c'è il rischio che l'assenza di fiducia della società possa pesare sulle sue prestazioni dal punto di vista mentale. L'altra incognita è Rafinha. Il brasiliano è un jolly in grado di muoversi in più posizioni, anche da trequartista (l'allenatore si è persino sbilanciato definendola la sua posizione ideale). Sarebbe perciò utile sia da mezzala sia da esterno d'attacco, ma potrebbe far comodo anche da trequartista qualora si tornasse al 4-2-3-1 anche a gara in corso. Dipenderà dal tempo che Rafinha impiegherà a essere finalmente al 100% e dalla sua capacità di adattarsi al calcio italiano e alle necessità tattiche della squadra.
Insomma, contro il Crotone potrebbe andare in scena per la terza volta consecutiva il 4-3-3, con il centrocampo titolare sopra citato. Ma al di là dello schieramento, conterà l'interpretazione dei giocatori che negli ultimi tempi ha disatteso le aspettative. Se con la testa si è distanti, la tattica non conta nulla.