Il sacrificio paga. Ora l'Inter rientra pienamente nei parametri del FPF
Fonte: Corriere dello Sport
Michel Platini dovrà ricredersi e fare un passo indietro. Due anni fa, quando il Fair Play Finanziario era nella sua fase embrionale, il presidente della Uefa aveva definito l’Inter come un club pieno di debiti, al pari di Manchester United e Chelsea. Due anni e sei trofei in bacheca dopo, l’Inter ha cambiato decisamente filosofia: si è passati da un passivo di 154,4 milioni di euro, quelli del bilancio 2008/2009, ai 20-30 milioni di passivo che verranno ascritti nel bilancio del prossimo anno. Nell’ottobre del 2012, infatti, il deficit sarà molto basso, in linea con i parametri stabiliti dalla Uefa, che impongono un passivo massimo di 45 milioni di euro nel triennio 2011-2014. La politica di gestione delle entrate e delle uscite, attuata da Massimo Moratti, contornata da sacrifici illustri, ha avuto il suo effetto.
Nell’autunno del 2009, il passivo nerazzurro era di -154 milioni. Cifra comunque alta ma meno preoccupante rispetto ai 206 milioni di passivo del 2006/2007. Il presidente perciò, stanco di ripianare il bilancio con ingenti iniezioni di capitale, decide di seguire alla lettera i dettami di Platini. L’Inter comincia a sistemare i conti attraverso diritti tv, sponsor e biglietti venduti, arrivati grazie anche al successo in Champions. Oltre a queste spinte, il bilancio nerazzurro ha giovato delle plusvalenze generate dalle cessioni di Zlatan Ibrahimovic (53,5) e Maxwell (3,7), entrambi migrati a Barcellona.
Il trend non cambia l’anno successivo. Il bilancio è arricchito dalle plusvalenze delle cessioni di Balotelli (22 milioni) e Burdisso (7,6). Il passivo perciò, grazie anche ai grandi ricavi, risulta essere di meno 60 milioni di euro. La società, nel futuro prossimo, cercherà di rispettare i paletti imposti dalla Uefa nel primo triennio (2011-2014), quando il massimo di passivo sarà di 45 milioni di euro. L’Inter, nel prossimo bilancio, che coincide col primo anno dell’entrata in vigore del FPF, godrà della cessione di Samuel Eto’o (10 milioni di plusvalenza) e Santon (4,5) senza dimenticare l’ammortizzazione del monte ingaggi, dovuta dalle cessioni del camerunese (20 milioni lordi all’anno), Muntari (5), Materazzi (4) e Suazo (7). Inoltre si punterà ad abbassare sensibilmente gli ingaggi: Chivu (9 milioni lordi), Samuel (7) e Cordoba (6), sono gli esempi del nuovo corso in casa Inter.