Il talento in campo va tutelato, anche quando si tratta di Balotelli
Neanche un arbitro esperto come Rosetti di Torino ha soddisfatto Josè Mourinho, il quale più di una volta durante la partita contro il Napoli ha richiamato l'attenzione del quarto uomo, chiedendo una maggiore tutela nei confronti di Balotelli, preso di mira dai difensori napoletani con numerosi falli, duri e meno duri, ma comunque costanti. Il portoghese temeva che alla fine questo atteggiamento nei confronti del ragazzo avrebbe portato alla sua reazione e, di conseguenza, a un'ammonizione pesante che gli costerà la squalifica contro la Lazio. La previsione del tecnico non era dfficile, considerando il carattere di Balotelli, che nella ripresa ha avuto più volte da ridire con alcuni avversari e ha "invitato" Rosetti a estrarre, nel finale, il cartellino giallo. Nei battibecchi i giocatori di casa si alternavano, lui invece era l'unico protagonista fisso. Inevitabile che il fischietto torinese alla fine abboccasse, peccato perché da lui ci si sarebbe aspettata maggior tutela nei confronti dell'attaccante interista, che non ha avuto neanche la soddisfazione di edere estrarre un giallo per un fallo ai suoi danni. Balotelli è colpevole perché il suo carattere gli impedisce di sopportare a lungo le provocazioni avversarie, pregio che tutti i più grandi giocatori devono avere necessariamente per convivere responsabilmente con il loro talento e con chi, in campo, cerca di limitarlo con le buone o con le cattive.
Ma sarebbe giusto, come impongono agli arbitri gli organi federali internazionali, che il talento venisse tutelato e non si consentisse libertà assoluta ai "distruttori" del gioco, che mettono in atto vere e proprie strategie studiate a tavolino, consapevoli della tendenza alla reazione da parte dell'avversario. I vari Totti, Cassano, Kakà e Del Piero vengono rispettati dagli arbitri, a volte fin troppo. E quando ciò non accade anche loro la prendono male e fanno valere il loro peso sulla terna arbitrale. Balotelli non ha questo vantaggio, perché è giovane, ha un carattere indomabile e non si spaventa a parlare in faccia all'arbitro di turno. Ma ha talento, e questo è un motivo più che valido per impedire che venga tartassato da avversari troppo irruenti. Mourinho, alla fine, non chiede altro per il suo giocatore.