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Il tempismo per non farsi bruciare: per Silvestre si rischia un derby...

di Fabio Costantino

A prescindere da come andrà la a vicenda legata al futuro di Ranocchia, l’Inter ha già deciso che sarà Matias Silvestre a sostituire il partente Lucio nello scacchiere difensivo della squadra. Scelta nata dall’affidabilità e dalle qualità dell’argentino, che prima a Catania poi a Palermo ha dimostrato di valere una big. L’accordo con Zamparini è stato raggiunto da giorni, tra gli 8 e i 9 milioni di euro e senza contropartite. Con il giocatore, invece, non ci sono assolutamente problemi: dovrebbe percepire tra i 2,6 e i 2,8 milioni a stagione, cifra importante ma molto meno di quanto guadagnerebbe Lucio per altre due stagioni in nerazzurro.

Tutto fatto, insomma, non resta che attendere l’accordo tra il brasiliano e il Fenerbahçe e Silvestre si trasferirà ufficialmente a Milano. Facile, insomma. Ma all’orizzonte c’è un problema non da poco. Nelle ultime ore si è riaccesa la spia d’allarme in casa rossonera per il rischio di partenza di Thiago Silva. Lo show sull’asse Parigi-Milano interpretato da Galliani e Berlusconi, per dare ampio risalto al rifiuto della sontuosa offerta di Leonardo, potrebbe avere una coda. Thiago Silva avrebbe infatti chiesto un sostanzioso aumento di stipendio al club di via Turati, alla luce dell’offerta del PSG a cui ha dovuto, per volere di Berlusconi, rifiutare. Si parla di oltre 7 milioni di euro a stagione, mica briciole. E in casa rossonera c’è sì l’intenzione di concedere un aumento al ragazzo, maga senza superare i 4 milioni di euro. Ergo, la distanza è abissale e ciò potrebbe indurre il difensore verdeoro a chiedere la cessione per ovvi motivi economici, riaprendo l’asse Milano-Parigi.

Ma in questa vicenda cosa c’entra l’Inter? Quale sarebbe il problema all’orizzonte in casa nerazzurra? Semplice: qualora davvero Leonardo mettesse le mani su Thiago Silva, rimpinguando il budget di via Turati, Galliani si getterebbe subito su Silvestre, obiettivo principale per il dopo-Silva, già individuato prima che l’operazione francese fallisse (c'è anche un incontro 'informale' a cena tra l'a.d. e l'agente Cosentino). In altre parole, si profila un derby di mercato, di quelli veri, non semplici scontri ipotizzati dai giornali. La società di Corso Vittorio Emanuele rischia, a questo punto, di farsi soffiare Silvestre dai cugini, nonostante l’accordo con il Palermo. È una questione di tempismo: chi cederà prima il proprio difensore, potrà mettere sottocontratto Silvestre. Per questa ragione la dirigenza interista attende buone notizie dalla Turchia, dove Sandro Becker, agente di Lucio, sta discutendo con il Fenerbahçe le cifre dell’accordo per il suo assistito.

Non dovrebbero esserci stop, l’offerta sempre gradita al giocatore 34enne, ma guai a dare il tutto per fatto. Certo è che Branca e Ausilio non concluderebbero la trattativa con il Palermo senza essersi ‘liberati’ ufficialmente dello stipendio di Lucio, in base alla linea che il club nerazzurro vuole seguire: prima si cede, poi si acquista. La stessa applicata dal Milan nel caso di Thiago Silva, trattativa assai più complessa rispetto a quella del connazionale Lucio (ballano decine e decine di milioni di euro), ma già avviata dal precedente incontro prima della rottura tra le parti.

In pratica, se Galliani volesse affrettare i tempi per bruciare l’Inter, non dovrebbe fare altro che chiamare Leonardo e mettere nero su bianco sull’intesa già raggiunta. Avrebbe così il budget necessario per presentarsi da Zamparini con il denaro da lui richiesto e lasciare l’Inter a bocca asciutta. Tra Instanbul e Parigi, insomma, si decide il futuro di Silvestre, che di certo andrà a Milano. Ma per indossare quale maglia? Non resta che confidare nel buon senso di Lucio, affinché firmi con il nuovo club in tempi stretti e sblocchi così il mercato nerazzurro.


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