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Il turning point di Radu. Dopo le delusioni, ecco la svolta: l'Inter vuole richiamarlo alla base. I motivi

di Redazione FcInterNews.it

Uno dei ruoli su cui la dirigenza dell'Inter sta lavorando in vista della prossima stagione è quello del vice di Samir Handanovic. Le recenti esperienze con Daniele Padelli, costretto a giocare più del previsto dopo l'infortunio alla mano dello sloveno, hanno convinto il club a puntare su un estremo difensore con maggior minutaggio nel recente passato. La prima scelta è da tempo Juan Musso dell'Udinese: giovane, con grandi margini di miglioramento e già esperto in Serie A. Nelle idee della società, l'ex Racing avrebbe inizialmente ricoperto il ruolo di secondo di Handanovic per poi raccoglierne l'eredità, un po' come accaduto qualche anno fa con Francesco Toldo e Julio Cesar. C'è solo un piccolo problema: la valutazione che i friulani fanno del loro portiere, intorno ai 30 milioni. Cifra troppo alta, pur se calmierata da contropartite, in un momento storico come questo. Pertanto, anche se in Argentina sostengono che l'Udinese sia pronta ad acquistare Agustin Rossi dal Boca Juniors in sostituzione proprio di Musso, destinato all'Inter, la realtà oggi è diversa. Al netto del fatto che il portiere dei bianconeri vorrebbe vestirsi di nerazzurro ma che potrebbe anche rimanere per un'altra stagione o essere ceduto altrove, l'Inter si sta convincendo di guardare in casa propria per riempire la casella nella rosa della nuova stagione: stando alle indicazioni che provengono da Viale della Liberazione, sarà Ionut Radu il vice Handanovic. 

Al Genoa dal luglio 2018, l'estremo difensore romeno si era guadagnato continuità e minutaggio fino allo scorso gennaio, quando per questioni 'politiche' il club rossoblu gli ha tolto il posto da titolare per affidarlo a Mattia Perin, arrivato in prestito dalla Juventus. Un'operazione non necessaria per il Genoa, visto il bilancio positivo di Radu e la necessità del Grifone di rinforzarsi in altri reparti, non certo la porta. Eppure da quel momento per Radu è praticamente finita l'esperienza in Liguria, al punto che proprio last minute l'Inter, che lo aveva ricomprato l'estate precedente per 12 milioni esercitando la prelazione in proprio favore, lo ha girato in prestito secco al Parma. Anche in Emilia poco spazio per il classe 1997 di Bucarest, che nel frattempo ha cambiato procura affidandosi alla GR Sports. Il rischio oggi è concludere la stagione in panchina a Parma da vice di Luigi Sepe, nella speranza che ai nastri di partenza della prossima per lui ci sia un ruolo chiaro: titolare ancora in A o secondo all'Inter, per giocarsi le sue chance.

Ad oggi, il rientro alla base è la soluzione più praticabile, per varie ragioni. In primis, perché in un mercato in cui girerà poco contante, bisognerà spendere solo per ruoli 'urgenti' e non ci sarà budget per assecondare le richieste dell'Udinese in chiave Musso. In secondo luogo, la lista Uefa sarebbe integrata da un canterano pronto per giocare, non solo da contorno. Inoltre, Radu al netto di alcuni limiti che solo il tempo e l'esperienza potranno correggere, è molto apprezzato in Viale della Liberazione, non a caso l'Inter ha sempre respinto offerte di acquisto a titolo definitivo per non perderne il controllo. Sia per scelta sia per necessità (innesto a costo zero), dunque, la dirigenza nerazzurra darà al portiere romeno l'occasione di meritarsi la maglia nerazzurra da professionista, partendo dalle retrovie. Antonio Conte, che come vice Handanovic chiedeva un portiere 'titolare' altrove, lo valuterà ogni giorno in allenamento e nelle occasioni in cui sarà chiamato in causa. Starà a Radu sfruttare questa situazione (finalmente) favorevole, dimostrandosi all'altezza del contesto e, chissà, del ruolo di erede dello sloveno quando questi deciderà di fare un passo indietro.

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