In principio letale meraviglia, poi l'inerzia mutante: doppio vantaggio evaporato a San Siro
La carica e l'entusiasmo dopo la schiacciante (per le occasioni create) vittoria con il Benfica. L'Inter parte aggressiva, facendo intendere con istinto immediato al Bologna quali sono le battagliere intenzioni della truppa nerazzurra. E San Siro spinge come sa fare, estraendo le voci di tutti i cuori nerazzurri presenti in tribuna. La conclusione tesa di Calhanoglu è un indizio iniziale alla porta difesa da Skorupski. Il tracciante arcuato è sempre lo stesso: Calhanoglu pennella, Acerbi in torsione gira nel sacco. Certificazione di una presa del tempo perfetta: cogliere l'attimo uscendo dalla linea del portiere, deviando in rete quasi dolcemente. Non c'è solo tempismo perfetto, ma il presidio di quella zona e l'astuzia nello sbloccare la contesa.
LETALE MERAVIGLIA. Preciso, potente, incredibile. Semplicemente spaventoso: il raddoppio di Lautaro Martinez è da fuoriclasse. Carica il fucile e lascia partire un sparata che Skorupski può soltanto contemplare. Lo ripetiamo: c'è un uomo solo al comando, ha la maglia numero dieci. Lautaro Martinez, incredibile. Il Meazza esplode e il frastuono, unito alle due reti, condizionano la lenta reazione dei felsinei, che si erano comunque resi pericolosi all'inizio dopo un fallo evidente non fischiato su Barella. L'universo emotivo è continuamente dinamico e quando il Toro cintura Ferguson, San Siro si spaventa perché l'on field review concede al Bologna il rigore della riapertura del confronto. Ci pensa Orsolini a siglare il 2-1, con Sommer che elasticamente era riuscito quasi a intuire il tiro dal dischetto. L'episodio del pari interrompe quella che sembrava poter essere davvero un'onda a dir poco travolgente, poiché anche dopo il doppio vantaggio la truppa di Inzaghi stava ancora macinando potenzialità avanzate.
L'INERZIA MUTANTE. Non sorprende affatto l'avvio di ripresa intenso della truppa di Motta, così le scelte razionali dei nerazzurri per saltare la prima pressione devono essere correttamente ponderate. Il Bologna annota un'Inter un po' in difficoltà. Il grande ostacolo davanti ai propri occhi è la concentrazione. Verticalizzazione verso Zirkzee che timbra il pareggio staccandosi alla grande dalla marcatura degli avversari, prima del destro all'angolino. L'intensità bolognese è alta e furiosa, e allora occorre pensare a soluzioni alternative soprattutto in fase di costruzione. Altrimenti si corre il rischio di essere evanescenti in via definitiva. Così Inzaghi sgancia la tripla mossa, inserendo nuova linfa e freschezza all'assetto. Sanchez sfrutta l'assist di Carlos Augusto per il nuovo sorpasso, ma il cileno parte in anticipo e vanifica la regolarità del gol. La zampata del Toro va vicino al bersaglio grosso, senza raggiungerlo. In un pomeriggio in cui Guida sbaglia davvero tanto, l'Inter si fa rimontare due reti dal Bologna e il successo non arriva.