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Infortunio Sanchez, parla il traumatologo Mococain: "Non bisogna forzare il rientro"

di Niccolò Anfosso
Dell'infortunio di Alexis Sanchez ha parlato Pablo Mococain, traumatologo del reparto chirurgia della Clinica Alemana di Santiago del Cile, che ai microfoni di Futuro Fútbol Club ha fatto il punto sullo stato di salute del centravanti cileno, andando nei dettagli e ripercorrendo i problemi fisici con cui ha dovuto combattere nel passato: "Alexis ha avuto diversi tipi di infortuni, alcuni per sovraccarico, a causa della posizione in cui gioca, fa tanti sacrifici per coprire gli spazi e ha una corsa esplosiva. Quando i giocatori non riposano si possono provocare degli affaticamenti e i muscoli sono esposti a lesioni come è accaduto a lui in questo caso. Quello che l'ha rallentato maggiormente è stato l'infortunio al plantare magro che ha subito prima della Copa America e, non avendo avuto una riabilitazione ideale, a causa dello sforzo che ha fatto per giocare, ho l'impressione che stia pagando quel sacrificio e che ora non è pronto per giocare in Serie A". La riflessione si sposta sulla specificità del problema fisico che sta caratterizzando il centravanti nerazzurro: "Alexis è un ragazzo straordinario, non bisogna forzare i rientri dagli infortuni, perché a 33-34 anni lo paghi. Non sappiamo ancora l'entità del suo infortunio, l'idea è quella di fermarsi e dedicarsi alla riabilitazione per la caviglia e il polpaccio, per poi tornare alle competizioni senza preoccupazioni. Quel che è certo è che assume una notevole rilevanza anche la posizione del campo che un giocatore occupa, per gli sforzi annessi che deve eseguire nel corso della partita".
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