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Inter-Arsenal 2003, serataccia in una stagione raddrizzata a gennaio. E Mou se ne servì all'alba del Triplete

di Fabio Costantino

Inter-Arsenal non è un appuntamento frequente in ambito internazionale. Eppure a esso si lega un ricordo dolce-amaro per i tifosi interisti così come per quelli dei Gunners. Stagione 2003/04, le due squadre sono inserite nel Gruppo B di Champions League e nel match d'andata, a Highbury, prima giornata, i ragazzi guidati da Hector Cuper si erano imposti in modo assai rumoroso per 3-0 grazie alle reti, tutte nel primo tempo, di Julio Cruz, Andy van der Meyde e Oba Martins (Thierry Henry si è persino fatto parare un rigore da Francesco Toldo). Un risultato storico che però fu l'apice di quell'esperienza nella massima competizione europea, che vide l'Inter retrocedere in Coppa UEFA arrivando terza (eliminazione successiva a opera del Marsiglia), a pari punti con la Lokomotiv Mosca ma con scontro diretto a sfavore e peggiore differenza reti. Un bilancio tra gol fatti e subiti letteralmente stravolto in negativo proprio nel return match di San Siro contro l'Arsenal, capace di infliggere ai nerazzurri la peggior sconfitta interna della loro storia in campo internazionale.

In quel momento sulla panchina dell'Inter c'era Alberto Zaccheroni, nelle vesti di traghettatore e nulla lasciava presagire come sarebbe andato quel freddo 25 novembre 2003: Henry apre il tabellino dei marcatori, Christian Vieri (e un po' di fortuna) risponde. Poi, nella ripresa, nuovo vantaggio Gunners con Fredrik Ljungberg e vani assalti dei padroni di casa per raggiungere il pareggio, con conseguenti praterie concesse agli inglesi. Il finale è una mattanza: segnano ancora Henry, poi Edu (sì, proprio il direttore sportivo che ha appena, a sorpresa, lasciato l'Arsenal) e Robert Pires. Termina 1-5, nient'altro da aggiungere se non che quella serata venne metabolizzata con grande fatica da tutto l'ambiente interista, in una stagione raddrizzata solo dopo il mercato di gennaio quando Massimo Moratti (che nel pieno della crisi aveva lasciato la presidenza a Giacinto Facchetti) riacquistò dal Parma la metà del cartellino di Adriano e strappò alla Lazio per pochi milioni Dejan Stankovic, permettendo alla sua squadra di agganciare l'ultimo posto per i preliminari di Champions League in campionato.

Certo, quello non era un Arsenal banale. Allenato da Arsene Wenger, pur uscendo di scena agli ottavi di Champions League per mano dei rivali londinesi del Chelsea, al termine della stagione festeggiò la sua tredicesima Premier League. Avversario di grande livello per un'Inter che comunque non avrebbe dovuto accettare un crollo del genere davanti ai propri tifosi, soprattutto dopo l'esaltante vittoria dell'andata. La competizione alla fine la vinse a sorpresa il Porto, battendo 3-0 in finale il Monaco a Gelsenkirchen. Dragoes allenati da un certo José Mourinho, ancora agli inizi della sua esaltante carriera ma già capace di imprimere il proprio nome nella storia del calcio internazionale.

Proprio lo Special One riportò strategicamente alla memoria degli interisti quel doloroso 25 novembre 2003 replicando a modo suo proprio a Zaccheroni che aveva criticato il modo di affrontare il Barcellona da parte dell'Inter (partita terminata 0-0): "Ci sono dei 'fenomeni' del calcio che dimenticano un 5-1 subito in casa contro l'Arsenal. E' nella storia dell'Inter, ma viene a dare a me lezioni su come giocare questa partita contro la migliore del mondo...". Una delle tante 'perle' comunicative del portoghese, che difendeva il proprio operato all'inizio di una stagione che realmente entrò nella storia del club nerazzurro. 


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