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Inter-Betsson, il commissario Agcom Capitanio: "Nessun divieto per il logo Starcasinò.sport sulle maglie"

di Christian Liotta

Massimiliano Capitanio, commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, offre ai microfoni di Agipronews un chiarimento importante sull'eventualità di vedere sulla maglia dell'Inter il logo Starcasinò.sport in qualità di main sponsor: "Il sito è di intrattenimento sportivo, finché resta tale non mi sembra rientri nella fattispecie vietata dal Decreto Dignità, basta che rispetti quanto previsto dalle linee guida Agcom. Già dalle prime istruttorie in tema di divieto di pubblicità del gioco d’azzardo, l’Autorità ha stabilito che la normativa non è violata se non c'è alcun riferimento al gioco ai sensi delle linee guida, e nel sito di informazione non figurano elementi, loghi e grafiche che possono configurare una pubblicità indiretta del relativo bookmaker e spingere in qualche modo l’utente a giocare”. Confermando, nella sostanza, quanto asserito da FcInterNews.it nei giorni scorsi circa i dubbi della società nerazzurra nei confronti di chi riteneva non possibile tale sponsorizzazione. (RILEGGI L'ESCLUSIVA).

 Capitano amplia poi il suo discorso parlando del Decreto Dignità: "Il mondo sportivo – e non solo – spinge per allentare il decreto Dignità, in modo da consentire alle aziende del gaming di sponsorizzare almeno società sportive ed eventi. Naturalmente, solo con il proprio marchio e senza alcuna forma di incentivo o promozione (come già avviene in altri paesi) di forme di gioco. Le leggi le fa il Parlamento, l’Agcom è solo chiamata ad attuarle e ad indicare al decisore le eventuali criticità. Già nel 2019, l’Autorità ha sottoposto al Governo una segnalazione in cui evidenziava alcuni aspetti problematici della norma e auspicava un intervento di riforma della materia. Ritengo che quelle valutazioni siano ancora condivisibili soprattutto per quanto riguarda la poca proporzionalità del sistema sanzionatorio che limita molto il potere dell’Autorità nel modulare il “peso” della sanzione visto che il minimo comminabile è uguale per tutti ed è un valore molto alto: 50.000 euro. Pertanto, secondo la norma una piccola sala giochi che affigge un cartellone, magari di misura ridotta e nei pressi dell’ingresso, è sanzionabile come una società il cui core business è produrre video promozionali del gioco d’azzardo, diffusi anche sulle grandi piattaforme online”.

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