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Inter-Cagliari, le chiavi tattiche: la battaglia si gioca a centrocampo

di Daniele Alfieri

Dopo una lunga sosta di tre settimane dovuta non solo alle Nazionali ma anche alla tragedia in Liguria che ha fatto rinviare la trasferta di Genova, l’Inter di Ranieri si rituffa in clima campionato. Sei incontri cruciali nel giro di un mese attendono i nerazzurri, che da qui a Natale cercheranno innanzitutto di portarsi fuori dai piani bassi della classifica guadagnando quanti più punti possibili dai match contro Cagliari, Siena, Udinese, Fiorentina, Genoa e Cesena. Sfide che vanno affrontate una per volta e con il massimo della concentrazione, partendo da quella di oggi pomeriggio a San Siro. Il prato del Meazza rizollato è l’ennesimo banco di prova per l’Inter, reduce dalla vittoria in Champions contro il Lille che ha fatto dimenticare in parte il k.o. subito ad opera della Juve. Davanti il nuovo Cagliari di Davide Ballardini, subentrato a Ficcadenti dopo le ultime due sconfitte consecutive e i soli tre punti conquistati nelle ultime cinque partite. Entrambe le squadre hanno potuto testare la tenuta del manto erboso rimesso a lucido in vista dei numerosi impegni previsti sino alla pausa natalizia.

JONATHAN, È IL MOMENTO - Il reparto difensivo è quello che più preoccupa Ranieri, costretto a delle scelte obbligate a causa dei tanti infortuni riscontrati in queste settimane. Oltre all’assenza tra i pali di Julio Cesar e a quelle di Maicon, Nagatomo e Lucio, il tecnico deve fare i conti anche con la squalifica di Chivu. A sacrificarsi ancora una volta sarà Zanetti, spostato a sinistra sulla linea a quattro di difesa. Al centro, in coppia con Samuel, si rivede Ranocchia, sceso in campo in questi giorni con l’Italia, mentre a destra Jonathan cercherà di non far rimpiangere Maicon. Dall’ex Santos ci si attendono i progressi fatti vedere in amichevole contro il Chiasso, dove è stato autore di una grande prova in cui ha fornito l’assist del 2-0 a Castaignos. Stavolta il brasiliano dovrà dare massima priorità alla fase difensiva, cercando di non fare arrivare dalla fascia palloni giocabili per le punte cagliaritane. A Ranocchia e Lucio, in ultima analisi, il compito di rendere la vita dura al tandem pesante Nené-Thiago Ribeiro.

CENTROCAMPO D'ASSALTO - Il compito di Jonathan potrà essere facilitato dal fatto che Ballardini è un tecnico che prevalentemente non privilegia il gioco su spazi larghi. Il 4-3-1-2 compatto è il credo tattico del tecnico romagnolo, modulo che privo di veri e propri esterni potrebbe giovare alle avanzate del terzino nerazzurro. Schema speculare per Ranieri che, senza Zanetti, a centrocampo perde punti nella corsa, ma ne guadagna in fase di costruzione della manovra. Motta, Cambiasso e Stankovic proveranno a dare il la alle offensive per via centrale. Come detto, mancherà la spinta di Maicon e Nagatomo, motivo per cui la squadra potrebbe privilegiare gli inserimenti dei tre centrocampisti e gli scambi stretti con Sneijder. L’olandese come sempre è l’uomo che da solo può illuminare la partita con una giocata, soprattutto oggi in cui si prevede un Cagliari più guardingo e abbottonato del solito, pronto a ripartire con la velocità dei suoi uomini in mezzo al campo. Ai sardi mancherà la genialità di Cossu, sostituito da Ekdal, ma la mediana nerazzurra dovrà essere abile a tamponare le sortite di Nainggolan e compagni. Non a caso fu proprio un centrocampista, Biondini, a siglare il gol dell’1-2 nella stagione 2007/2008, ultima volta che Ballardini sfidò l’Inter sulla panchina del Cagliari. 

E SE MILITO... - In avanti Ranieri conferma il tandem Pazzini-Zarate, con l’ex bomber doriano andato a segno venerdì con l’Italia e utilizzato martedì solo nei minuti finali dal Ct Prandelli. I fari della difesa cagliaritana saranno probabilmente puntati su di lui, con Zarate che potrebbe approfittarne per trovare il primo gol a San Siro e il secondo in nerazzurro. L’argentino ha i numeri per mandare in tilt la difesa rossoblù - che finora ha incassato solo 10 reti in altrettanti incontri - e risultare ancora una volta letale sia nel creare spazi per i compagni che in chiave assist. Qualora la partita non dovesse incanalarsi nei binari giusti, Ranieri può sempre guardare in panchina dove c’è un Milito che non aspetta altro che riprendersi definitivamente i suoi tifosi. A segno contro Lille e Chiasso, El Principe può essere l’arma decisiva, ancor di più a partita in corso quando la lucidità dei difensori avversari potrebbe risentire delle fatiche del match. Il rientro di Poli sarebbe poi ulteriormente efficace se la sfida si mettesse in favore dei nerazzurri portando così Ranieri a voler congelare il risultato con l’innesto di polmoni freschi a centrocampo.


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Domenica 15 dicembre