Inter-Chelsea, -3: bisogna ritrovare il giusto spirito, in silenzio
L’Inter prepara nel silenzio stampa, gli ultimi tre giorni d’avvicinamento alla gara di Champions contro il Chelsea di Carletto Ancelotti. La gara di ieri sera, oltre che provare fisicamente alcuni giocatori poco propensi a correre il doppio, ha sicuramente minato la tranquillità mentale che serve ai calciatori che si apprestano ad affrontare partite di una certa portata. L’aria respirata ieri a S.Siro, sicuramente non ha giovato ai nerazzurri, apparsi molto nervosi dalle decisioni del Signor Tagliavento che, per carità saranno state sì giuste e pesanti, quanto a severe: forse il buon senso arbitrale era rimasto negli spogliatoi. Fatto sta che i nerazzurri, prottetti nel guscio del silenzio stampa, arriveranno forse un po’ scarichi alla grande sfida, visti i 50 minuti giocati in 9 uomini, 50 minuti in cui gente come Milito, Eto’o e Sneijder ha dovuto fare il doppio del lavoro solito, rincorrendo i doriani per tutto il campo. La gara di ieri lascia la consapevolezza che i nerazzurri, parafrasando Mourinho, possono essere solo battuti in sei uomini, quando la gara finisce per forfait. Della gara di ieri sera i nerazzurri devono prendere solo il buono; non aver perso in 9 è stato fondamentale, di avere sempre un vantaggio buono, non minore di cinque e sette punti, sulla Roma e sul Milan, che ha comunque la gara di Firenze da recuperare. Senza dimenticare di essere stati sempre e comunque pericolosi e di aver sfiorato addirittura il colpaccio con Eto’o.
Il silenzio stampa, ordinato da Massimo Moratti in persona, consentirà a Josè Mourinho di lavorare con molta calma, protetto da certe domande scomode dei giornalisti alle quali lo Special One non lesina a rispondere in maniera piccante. Mourinho, nel bunker di Appiano Gentile, caricherà a mille i suoi uomini da buon psicologo, conscio del fatto che la fatica fisica può essere dimenticata se si hanno grandi motivazioni, quelle che una gara contro un Chelsea (ieri tornato alla vittoria sui Wolverhampton) arrivano da sole, quelle motivazioni che servono a fermare i Blues, forse non brillanti come a inizio stagione, ma sempre un avversario temibile e da affrontare al meglio delle possibilità, in serenità, spegnendo l’audio di colonne sonore esterne, nel silenzio più totale.